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Il collasso dell’export Basilicata, periodo nero; La causa nella contrazione del mercato dell’auto. Ecco i dati Istat
Crollo dell’export in Basilicata. Le flessioni tendenziali più ampie delle esportazioni nei primi nove mesi del 2024 vedono infatti la Basilicata in cima alla classifica precedere, con un netto -44,2%, le Marche (che registrano una frenata del -31,0%) e Liguria (-21,3%). Le regioni più dinamiche sull’export, invece, risultano essere la Calabria (che registra un robusto +20,9% delle proprie esportazioni), la Toscana (+11,7%), il Molise (con un +11,5%) e la Valle d’Aosta (+11,1%).
Lo rileva l’Istat secondo cui, tuttavia, la contrazione dell’export di autoveicoli spiega «in larga misura» la performance negativa della Basilicata ed anche quella del Piemonte (che comunque ha fatto rilevare una variazione molto più esigua di quella lucana, che si attesta sul -3,5%). Anche l’arretramento delle esportazioni della Liguria avrebbe una spiegazione, in quanto sarebbe condizionata dai buoni risultati nelle movimentazioni di elevato impatto (cioè la cantieristica navale) fatte registrare nel 2023.
IL TERZO TRIMESTRE
Guardando invece al terzo trimestre 2024 (che è il focus dell’ultimo studio Istat), si può dire che complessivamente l’export italiano registri una dinamica congiunturale abbastanza differenziata a livello di macro aree sul territorio nazionale: sicuramente positiva per quanto riguarda il Nord-ovest (con una variazione congiunturale dello 0,9% e 58.626 milioni) ed il Centro (che cresce invece dello 0,2% e 28.633 milioni). Negativa per il Nord-est (che deve fare i conti con una frenata del -1,2%) e il Sud e Isole (che arretrano invece del -6,5%, con 15.409 milioni). Su base annua, l’export si conferma in flessione per il Nord-est ed è in forte calo per il Sud e Isole; mentre cresce per il Centro e mostra segnali di recupero per il Nord-ovest, dopo quattro trimestri di performance negative.
GENNAIO-SETTEMBRE 2024
Per l’Istat nel periodo gennaio-settembre 2024, la diminuzione su base annua dell’export nazionale in valore (-0,7%) è sintesi di dinamiche territoriali che possono essere considerate per lo più simili tra loro: flettono, infatti, le vendite all’estero per il Nord-ovest (-2,2%), il Nord-est e il Sud (-1,8%, per entrambi) e le Isole (-1,0%), mentre si rileva una crescita delle esportazioni soltanto per il Centro (+2,9%). Nei primi nove mesi dell’anno, la forte riduzione delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche contribuisce per un punto percentuale alla flessione dell’export nazionale.
Un contributo negativo di 0,9 punti dalle minori esportazioni di autoveicoli da Piemonte e Basilicata e di altri mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli, dalla Liguria. All’opposto, l’aumento delle vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove dalla Toscana e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio, Toscana e Campania fornisce un impulso positivo di 1,8 punti percentuali all’export.
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