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Appello di Arnaldo Lomuti al Pd in vista delle Regionali in Basilicata: «Rifletta su come uscire dallo stallo senza strappi»


POTENZA – Spetta al Pd, dopo il tentativo di imporre un candidato governatore «esterno» al perimetro dell’alleanza, come era stato «faticosamente» definito, riflettere sul modo di «uscire dallo stallo, senza strappi».
È un appello al senso di responsabilità dei democratici quello del coordinatore regionale del Movimento 5 stelle, Arnaldo Lomuti in vista delle elezioni regionali in Basilicata.

ELEZIONI REGIONALI IN BASILICATA, L’APPELLO AL PD DI LOMUTI

Dopo i no piovuti da più parti alla candidatura del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, sostenuto dagli ex laici cattolici di Basilicata casa comune e Pd. Col conseguente congelamento delle trattative per la costruzione del più ampio fronte possibile in vista del voto previsto in primavera. Per provare contendere al centrodestra il governo della Regione.

Sia che il governatore Bardi decida di indire il voto per fine aprile o per fine maggio mancano non più di tre mesi all’apertura delle urne. Il MoVimento 5 stelle sarà della partita?

«Non può non esserlo. Il Movimento 5 stelle è nato per dare risposte politiche ai cittadini, non siamo un’associazione culturale o un’associazione civica che può permettersi di decidere se partecipare o meno alle competizioni elettorali. È nel nostro Dna essere della partita».

Nei giorni scorsi il capo politico del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha parlato della volontà di costruire un campo progressista, quindi un’alleanza col Pd e altri partiti e movimenti di centro-sinistra, “ovunque possibile”. Coordinatore Lomuti per le Regionali in Basilicata è possibile?

«Il campo progressista o campo giusto è un progetto che va costruito sulla base del confronto, soprattutto su quei temi che potrebbero, potenzialmente, dividerci. Preciso: il campo è giusto quando ha un contenuto in termini di proposta politica. Non è giusto quando si basa esclusivamente sull’assetto di potere».

Esistono ancora margini di trattativa per un’intesa tra il Movimento 5 stelle, il Partito democratico e gli ex laici cattolici Basilicata a casa comune sulla candidatura a governatore di Angelo Chiorazzo?

«Il M5s ha provato, sin da subito, a costruire un campo progressista senza veti e imposizioni; tuttavia, non possiamo non prendere atto del fatto che la candidatura avanzata fuori dal tavolo della coalizione abbia generato forti dissensi e divisioni. Pertanto, riteniamo opportuno ripartire provando a ricomporre il tavolo rimuovendo gli ostacoli al dialogo e mettendo al centro un progetto credibile e attendibile, nei temi e negli interpreti».

Come spiegherebbe a sua zia il motivo per cui il MoVimento 5 stelle non ha accolto la proposta di Pd e Basilicata casa comune su Chiorazzo?

«Verrebbe da rispondere con una battuta: probabilmente mia zia mi chiederebbe come mai il M5s non abbia “imposto” il proprio candidato, avendo i numeri per farlo, come i vecchi manuali di politica insegnerebbero! Il M5s, però, scrive un’altra storia e guarda al futuro. Un futuro che per la Basilicata deve essere interpretato da una figura non divisiva, ma unitaria e propositiva su temi imprescindibili e caratterizzanti del Movimento».

E il no alle primarie che pure erano state chieste dal Partito democratico, in seconda istanza, dopo la disponibilità espressa al riguardo da Chiorazzo?

«Per dovere di cronaca, il M5s, sin dall’inizio delle trattative, ha manifestato la propria contrarietà al metodo delle primarie. E’ facile capirne i motivi. Non ci sono regole certe, come avviene ad esempio negli Usa, l’elettore che partecipa al caucus dei democratici, non può partecipare a quello dei repubblicani. Per cui, lo Stato garantisce la correttezza del meccanismo di selezione dei candidati. In Italia, come sappiamo, non è così e l’esperienza ci dice, in tanti casi, che le primarie di coalizione del Pd spesso sono state contestate e talvolta addirittura annullate».

Nei giorni scorsi la coordinatrice provinciale di Matera del Movimento, Viviana Verri, ha rilanciato la proposta di un esponente del Pd, Piero Lacorazza, di riavviare le trattative su alleanze e candidati governatore mettendo sul tavolo più nomi. Non pensa che sia il momento che i 5 stelle indichino qual è l’alternativa alla candidatura a governatore di Chiorazzo?

«Il tema non è un nome contro un altro nome. Come abbiamo più volte sottolineato, non abbiamo pregiudizi di sorta sul nome promosso dal Partito democratico. Riteniamo, invece, inaccettabile l’imposizione esterna di un nome, qualunque esso sia, al tavolo che faticosamente abbiamo provato a costruire. Il M5s ha come priorità la composizione del campo giusto e, per farlo, occorre rispettare tutti i soggetti che partecipano al tavolo. Ad oggi, registriamo che il nome sostenuto dal Pd ha incassato la contrarietà di Partito Socialista Italiano, Sinistra Italiana, Azione, Basilicata Possibile, oltre ad altre associazioni e movimenti civici. Dunque, se vogliamo battere il centrodestra, non possiamo consentire l’abbandono del tavolo da parte di tutti questi attori civici e politici. Ed è proprio su questo aspetto che invitiamo, accoratamente, il Pd a fare una riflessione seria e ponderata per uscire dallo stallo senza strappi».

Se non è ancora il momento di fare nomi perché temete che vengano bruciati, si può sapere almeno quali sono le caratteristiche che avrà il candidato governatore del MoVimento 5 stelle per le Regionali in Basilicata?

«Indubbiamente, la figura che si dovrà candidare a rappresentare il campo progressista alternativo alla destra deve unire e generare entusiasmo tra tutte le forze che lo sostengono. Deve essere in grado di interpretare al meglio – per storia, impegno e volontà – i temi che da sempre ci caratterizzano: tra tutti, il rafforzamento della sanità pubblica; l’elaborazione di una strategia di fuoriuscita dal fossile, in linea con la transizione energetica; la promozione dell’agricoltura quale grande vocazione del nostro territorio; politiche a sostegno di giovani e studenti e incentivi alla piccola e media impresa lucana».

Cosa replica a chi anche all’interno del MoVimento 5 stelle, mi riferisco al consigliere comunale di Potenza Marco Falconeri, sostiene che la linea anti-Chiorazzo espressa dai vertici del Movimento sia etero diretta. Ovvero dettata da esponenti di spicco di altri partiti come l’ex governatore Marcello Pittella, di Azione, e l’ex senatore Salvatore Margiotta, del Pd?

«La ringrazio molto per questa domanda, che mi consente di replicare una volta per tutte a una delle tante illazioni sollevate negli ultimi mesi a danno del coordinamento regionale del M5s. Probabilmente, se qualcuno dubita dell’autonomia del Movimento rispetto alle altre forze politiche non si trova nel posto giusto; ma non è questo il caso del consigliere Falconeri. Rivendico con forza la totale indipendenza del M5s nelle proprie scelte politiche. Non abbiamo padroni, rispondiamo solo alla comunità lucana, e lo faremo con una proposta politica convincente».

E a un consigliere regionale del Movimento come Gianni Leggieri che ha partecipato a diversi appuntamenti elettorali organizzati da Chiorazzo e parla di assenza di democrazia interna?

«La domanda che mi pone sembra contenere già la risposta! All’amico Gianni Leggieri dico che la pluralità delle voci in campo è esattamente la dimostrazione della grande democrazia vigente all’interno del Movimento. E sono certo del fatto che il consigliere Leggieri, alla fine del suo secondo mandato, saprà mettersi a disposizione del Movimento apportando un significativo contributo in termini di idee e di esperienza, come sta già egregiamente facendo il consigliere Perrino».

Non teme una spaccatura come avvenuto alle scorse elezioni amministrative in centri come Lavello, dove due consiglieri comunali uscenti pentastellati si sono candidati autonomamente in una delle liste a sostegno dell’attuale sindaco mentre il Movimento si è chiamato ufficialmente fuori dalla partita?

«Non mi preoccupano le spaccature di questo tipo, in quanto il Movimento non è una caserma. L’unica spaccatura che mi preoccuperebbe sarebbe quella tra Movimento e cittadini. Ed è del bene dei cittadini che, prima di ogni cosa, dobbiamo avere cura. Inoltre, come insegna la storia recente del Movimento, non tutti gli allontanamenti sono una perdita».

Coordinatore Lomuti, quando Conte alla presentazione del libro di Speranza ha parlato dell’intesa col Pd alle regionali in Basilicata dicendo che ci sono “ostacoli da rimuovere” per individuare i “migliori interpreti “, cosa voleva dire?

«Intelligenti pauca? Posso confermare che da parte del Movimento c’è totale disponibilità a provare a costruire un campo progressista insieme al Pd e a tutti gli altri soggetti in campo. Laddove esistono ostacoli al dialogo e alla coesione, come dice il presidente, bisogna rimuoverli e andare avanti. Non può esistere un campo giusto senza interpreti condivisi».

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