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Il procuratore Pietro Argentino nella conferenza stampa sull'operazione anti-caporalato

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I braccianti rumeni lavoravano fino a 14 ore nei campi a soli 3 euro e 50 al giorno, con una pausa di mezz’ora, sotto minacce e intimidazioni

MATERA – Dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del Comando Tutela Lavoro stanno eseguendo 14 provvedimenti restrittivi disposti dall’autorità giudiziaria di Matera per associazione per delinquere finalizzata al caporalato e allo sfruttamento di lavoratori nei campi agricoli del litorale jonico lucano. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera.  
L’operazione vede impegnati oltre 100 Carabinieri, supportati da unità cinofile e da un elicottero, in diversi Comuni della provincia di Matera, tra cui Scanzano Jonico e Policoro. 

Sfruttavano dei braccianti rumeni che lavoravano fino a 14 ore nei campi a sole 3 euro e 50 al giorno, con una pausa di mezzora e sotto minacce e intimidazioni. A capo dell’organizzazione una coppia di rumeni che riusciva a “reclutare” via web e con la promessa di un lavoro dei connazionali e di farli arrivare fino a Policoro. Dodici sono le persone finite agli arresti, undici in carcere (cinque rumene e sei italiane) e una ai domiciliari mentre altre due hanno obbligo di dimora e obbligo di presentarsi all’autorità giudiziaria. Per altri due rumeni irrintracciabili verrà attivato il Mandato europeo.

Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato) con carattere della transnazionalità,  estorsione in particolare nel caso di un dipendente del Comune di Scanzano,  violenza privata; uso indebito di carte di credito, corruzione.

In base alle indagine svolte dai Carabinieri di Policoro tra il 2014 e il 2018 almeno 200 le persone sfruttate per oltre un milione e trecentomila euro di profitti illeciti. Quattro i titolari di aziende agricole finiti agli arresti. Coinvolti anche due dipendenti di un patronato di Marconia con provvedimenti di obbligo di dimora e obbligo di presentarsi alla Polizia giudiziaria.

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