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L'asina Nicoletta durante le proteste

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È morta, insieme ai suoi quattro figli, nell’incendio che è divampato nel suo ricovero, l’asina Nicoletta, simbolo di tutte le battaglie civili e sociali che hanno coinvolto la Basilicata nell’ultimo ventennio

Il simbolo della protesta civica lucana, delle battaglie per il territorio, del rapporto stretto fra natura e territori, non c’è più.
E’ stato il fuoco a costringere i lucani a dire addio a Nicoletta, l’asinella di Vincenzo Castellucci che aveva segnato i momenti più importanti della storia di questa terra e che è stata uccisa da un incendio insieme ai suoi quattro figli. Ancora sconosciute le cause del rogo scoppiato tra sabato e domenica, che ha devastato il ricovero della nota asinella, dei suoi figlioli e di una decina di galline, causandone la morte, nell’area 167, più nota come “circuito” a Montalbano Jonico.

Le indagini di carabinieri di Montalbano si stanno muovendo in tutte le direzioni. Già nella mattinata di sabato, lungo la provinciale Scanzano- Montalbano, le fiamme avevano interessato alcuni terreni agricoli di imprenditori montalbanesi, anche in questo caso, per cause ancora in fase di chiarimento. Sul posto si sono recati i Vigili del fuoco della compagnia di Policoro, nonché tecnici dell’Enel. Il loro lavoro contribuirà a chiarire elementi che conducano alle cause dell’incendio. Un dolore immenso quello di Vincenzo Castellucci, proprietario di Nicoletta e dei suoi figlioli a cui ha dato nomi di persone: Mario, Ines, Salvatore, Nicoletta junior e, l’ultimo nato, Arturo e per i quali ha avuto sempre cura e amore tanto da sollecitare l’interesse della comunità.

L’asina Nicoletta simbolo delle battaglie in Basilicata

Lo stesso comune di Montalbano e il locale Circolo di Legambiente si sono, infatti, prodigati in questi anni per supportare Vincenzo nelle spese di mantenimento dei suoi asinelli. Già nel dicembre del 2018, l’asina Nicoletta era stata al centro di un fatto di cronaca: all’attenzione della cronaca in quanto trafugata all’epoca, infatti, era stata rubata insieme ai suoi figlioli dal suo ricovero; il suo ritrovamento avvenne un mese dopo, a Gennaio 2019.

L’asina Nicoletta era conosciuta soprattutto per essere il simbolo di tutte le battaglie civili e sociali che hanno coinvolto la Basilicata nell’ultimo ventennio: dalle proteste accanto agli agricoltori durante la crisi idrica, alle battaglie No Triv, alla marcia dei Centomila lungo la statale jonica 106, nel 2003, per dire no al deposito unico delle scorie nucleari a Terzo Cavone; battaglie che hanno dato voce a un popolo, quello lucano, e di cui l’asinella è rimasta prima testimonial. In queste ore Montalbano intera si stringe attorno alla famiglia Castellucci profondamente colpita da questa tragedia e addolorata per aver perso Nicoletta e i suoi figli.

Il cordoglio del sindaco

Lo stesso primo cittadino, Piero Marrese, ha espresso il sentimento che è poi di tutti i suoi concittadini sulla tragedia: «Ci sentiamo di esprimere vicinanza e solidarietà innanzitutto a Vincenzo Castellucci che se n’è preso cura da sempre e che ha saputo fare diventare Nicoletta e gli asinelli un simbolo della difesa della nostra terra e della nostra storia a partire dalla battaglia del 2003 di Scanzano contro il cimitero delle scorie nucleari. Vicinanza e solidarietà anche a Sara, Maurizio, Nunzia e tutto il circolo di Legambiente di Montalbano in quanto gli asinelli sono diventati anche un simbolo di valorizzazione del territorio e dei calanchi durante le escursioni.

Dell’incendio si stanno occupando le forze dell’ordine affinché ne venga appurata la natura. Auspichiamo che presto si riesca a fare piena luce su quanto accaduto e ci auguriamo che il tutto sia solo frutto di una tragica fatalità perché, se così non fosse, non si potrebbe mai placare il desiderio e il bisogno che eventuali piromani siano individuati e assicurati alla giustizia per un gesto così barbaro e disumano». Solo qualche ora prima, Nicoletta con il suo Arturo, avevano accompagnato in un tour organizzato dal Circolo Legambiente, nel centro storico di Montalbano, alcuni turisti.

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