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Da lì il pluripregiudicato Donato Largo, “Ninì Uagliò”, controllava il territorio, quando negli anni ‘80 i Sassi di Matera erano un luogo inaccessibile e in mano alla criminalità organizzata. Da ieri quella palazzina di più di 200 metri quadrati, sviluppata su tre piani, è la Casa della Legalità, riservata alle attività nelle quali i ragazzi saranno protagonisti.

Al taglio del nastro era presente il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia che ha aperto il suo intervento citando Paolo Borsellino e ha aggiunto: «Bisogna fare gesti importanti, a cominciare dalla memoria che oggi ci riporta al giudice Falcone e al suo esempio. Quello di oggi è un caso concreto di come si prenda un bene della mafia e lo si restituisca alla collettività.

Il progetto “Sassi di legalità” finanziato dal Pon del Ministero dell’Interno per oltre un milione, ci dà la dimensione di quanto questo sia un passo avanti. Trent’anni dalla morte di Falcone non sono passati invano – ha concluso – perchè stiamo restituendo il Paese alla legalità». «Dobbiamo ripartire dai ragazzi – ha confermato il sindaco Bennardi – La lotta alla mafia è un impegno costante e non si può che svolgere collaborando con le scuole per fare in modo che questa struttura sia il luogo per ricordare il sacrifico di chi ha perso la vita in questa lotta».

Il Comune ha recentemente ripreso le fila del progetto della Consulta giovanile che potrà trovare spazio nella Casa della legalità. «Lo offriamo a tutta la comunità – ha confermato Bennardi – Una manifestazione di interesse offrirà la gestione, in particolare ai ragazzi, e l’opportunità di vivere quotidianamente questo luogo». Per il consigliere regionale Piergiorgio Quarto: «Quello compiuto è stato un percorso virtuoso – ha detto – in questo spazio da lasciare in eredità ai ragazzi. Abbiamo una grande responsabilità che impegna ognuno di noi. L’anniversario della morte di Falcone dimostra che ancora oggi il suo impegno si vive quotidianamente. La battaglia all’illegalità si costruisce con la consapevolezza della comunità pronta a combattere. Istituzioni e forze dell’ordine sono per questo gli strumenti fondamentali».

Da Quarto la proposta al Comune di Matera per la nascita dell’ Osservatorio sulla legalità. «I meccanismi non possono essere lasciati all’improvvisazione – ha proseguito Quarto – per questo bisogna studiare i processi grazie a questo organismo».

Alla sinergia fra scuola e istituzioni ha fatto riferimento la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Angela Tiziana Di Noia. «Il processo educativo appartiene a tutta la comunità, dalle associazioni al volontariato fino alle famiglie. La legalità è un perno della nostra scuola – ha aggiunto – fondamento dell’istruzione. Negli ultimi anni questo tema è diventato ancora più importante con la reintroduzione dell’educazione civica a scuola che si declina con un impegno che dura tutto l’anno. La Casa della legalità – ha annunciato – consentirà agli studenti di svolgere attività per combattere la dispersione e l’abbandono scolastico e fenomeni come quello dei Neet, i giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Per questo è necessario agire anche attraverso strumenti innovativi, più vicini al linguaggio dei giovani per un sapere più coinvolgente».

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