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MATERA – È bastata la proposta, scritta in un breve post su Facebook, dall’assessore comunale alle Attività produttive, Giuseppe Digilio (LEGGI), per scatenare il dibattito sull’opportunità di candidare Matera a sede del prossimo “Eurovision song contest”, una sorta di festival europeo della canzone, quest’anno vinto dagli italiani Maneskin (LEGGI).

Un’idea bizzarra ed irrealizzabile secondo i soliti disfattisti del capello spaccato in quattro (politici compresi); un’opportunità seria su cui scommettere, secondo Digilio ed altri cittadini, che almeno sui social hanno manifestato un certo entusiasmo.

La sfida è dura, inutile nasconderselo, perché la Capitale europea della cultura (anche in quel caso in pochi ci scommettevano), deve battere colossi metropolitani come Milano, Torino, Roma, Verona e al Sud la sola Napoli, almeno per il momento. Avversari temibili, tanto più perché Matera ad oggi potrebbe scommettere solo sull’adeguamento funzionale (serve una copertura alta almeno 18 metri) di Cava del sole, e null’altro.

Ma Digilio invita a non disperare, anzi a sognare e puntare in alto, anche se poi si è costretti a “sparare” più in basso, come spesso accade. «È un’opportunità – ci spiega – per inserire ancora una volta Matera in contesti internazionali. Non ci dimentichiamo che questa città è in grado di produrre numeri di visite turistiche decisamente superiori ad altre capitali europee, che hanno ospitato l’Eurovision nelle scorse edizioni. Quindi, perché temere il confronto e non avere fiducia nelle proprie possibilità?», si chiede provocatoriamente Digilio.

«Nei giorni scorsi – prosegue – ho sondato la disponibilità dell’Aprt, che con il direttore Antonio Nicoletti ha manifestato l’intenzione di sostenerci, anche se la Regione ancora non ha dato alcun segnale. Noi come città, ci candideremmo a coprire l’aspetto della comunicazione dell’evento, investendo nostre risorse, ma è fondamentale anche l’apporto della Regione e, perché no, anche di Confindustria con le associazioni datoriali lucane, perché ognuno possa fare la sua parte. I criteri sono piuttosto stringenti, anche se nel recente passato si sono fatti diversi strappi alla regola. Sta di fatto che gli organizzatori, con l’italiana Elena Pinardi dell’Ebu (European broadcasting union), declinano caratteristiche precise: oltre alla copertura del sito dove si dovrebbe svolgere lo spettacolo, anche una capienza minima di 10mila persone. Poi c’è la vicinanza a un aeroporto internazionale (e Matera avrebbe Bari) e la capacità ricettiva, che a Matera ed il suo hinterland non manca».

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