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POTENZA – «Non succede che non succede… ma se succede!!!» E’ il primo slogan coniato da Piernicola Pedicini, candidato governatore del Movimento 5 Stelle per invitare alla mobilitazione elettorale i grillini lucani scossi dall’esito delle primarie e dall’addio di Giuseppe Di Bello, vincitore “surrogato” a causa di un processo pendente a Potenza in Corte d’appello.

Ieri Pedicini, che di mestiere fa il fisico al Crob di Rionero, ha deciso di rompere il silenzio per sferzare i “suoi”. «Prima di scrivere qualunque cosa – ha spiegato in una nota pubblicata sulla pagina di facebook “Basilicata5Stelle” che ogni giorno raccoglie sfoghi e pensieri degli stellati lucani – ho preferito aspettare la mail dallo staff che conferma la nomina come candidato portavoce presidente e la richiesta dei dati per il rilascio della liberatoria all’uso del simbolo. Questo per dare il senso dell’ufficialità della mia posizione».

La scelta di tenere un profilo basso sarebbe stata dettata dalla volontà di «non alimentare le polemiche che sono seguite alla votazione e che avrebbero ulteriormente indebolito il nostro movimento». Spiega ancora Pecidini.

Quanto a quelli che gli chiedevano di ritirare la candidatura consentendo di votare nuovamente il candidato governatore prova a mettere in chiaro il suo punto di vista su due questioni.

«La prima: una legittima volontà di far esprimere il proprio voto a tutti coloro i quali lo avevano visto sprecato dopo l’esclusione di Giuseppe Di Bello per i motivi che sapete. La seconda: una mancanza di conoscenza dei principi base del nostro movimento. Non si può, infatti, urlare ai quattro venti “Portavoce”, “Portavoce”, “Portavoce”…..e poi alla prima occasione chiedere conto alla persona: Piernicola Pedicini».

In altri termini il candidato ritiene che il suo comportamento sia stato «perfettamente in linea» con i principi del Movimento 5 Stelle avendo rimesso al voto di tutti i componenti della lista di consiglieri la decisione se votare nuovamente o meno per il candidato presidente. «Un’apertura a tutti gli attivisti sarebbe stata tecnicamente impossibile per evidente mancanza di tempo». Così si giustifica rispetto alle invitabili critiche che in effetti non sono mancate da parte della “base”. «Chi era presente a Miglionico nei giorni scorsi, sa come sono andate le cose!»

Pecidini aggiunge inoltre di non voler rispondere alle offese personali «che pure ho letto, provenienti da molti/e che fino a ieri gridavano la stima nei miei confronti per le attività che conducevo spontaneamente a difesa del territorio, a mie spese, con il mio tempo e con sacrificio dei rari momenti che sarebbero stati destinati alla mia famiglia».

E non sfugge al tema scottante della “bocciatura” di Giuseppe Di Bello, tenente della polizia provinciale noto per le sue campagne ambientaliste e condannato in primo grado per aver divulgato i dati sulle criticità negli invasi lucani evidenziati in una informativa a sua firma appena depositata alla procura di Potenza. Una tegola che gli è costata l’esclusione dalle liste certificate del movimento dopo la “proclamazione” semi-ufficiale a candidato governatore. Cosa a cui lui ha reagito dichiarando di abbandonare il movimento.

«A chi mi rimprovera di non essere stato umanamente vicino all’amico Giuseppe Di Bello – è sempre quanto scrive Pedicini – rispondo che non ho nulla da rimproverarmi! Certamente Giuseppe sa cosa voglio dire. Tuttavia penso che la sfera dell’amicizia debba rimanere fuori da ogni discussione. In generale penso che un errore è stato fatto, bisognerebbe ammetterlo. Forse questo potrebbe avvenire dopo aver ragionato a fondo sull’essenza della partecipazione come lotta “spersonalizzata”. Forse dopo aver messo da parte un po’ di rabbia e di orgoglio personale. Sinceramente non lo so, ma credo che sia Giuseppe a dover decidere, non noi! Personalmente credo che, in ogni caso, sarebbe meraviglioso se Giuseppe potesse stare ancora al nostro fianco sotto una bandiera a 5 stelle. Adesso chiudiamo però!»

E qui esce il piglio di chi la sfida delle prossime regionali a voglia di giocarsela fino in fondo. «Questo è il momento per non perdersi ulteriormente in chiacchiere. Anzi pregherei chiunque prova dentro di se un sincero spirito a 5 stelle di non rispondere a nessuna provocazione (…) Lasciate perdere e andate avanti! Questo è il momento in cui si vedrà la differenza tra chi davvero condivide i principi e lo spirito del nostro movimento e chi non li conosce affatto. Chi si sta attivando per organizzarci al meglio per fare fronte ai molteplici impegni, ha un cuore a 5 stelle per me. Gli altri avranno il tempo di partecipare ai “botta e risposta” che solitamente danno pane da mangiare a varie schiere di giornalisti sghignazzanti».

Anche gli attacchi alla stampa  -si sa- fanno molto spirito tra i 5 stelle.

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