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Raffaele La Regina

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La Regina, l’epurazione nel Pd Lucano e la corsa per il parlamento

POTENZA – De-pittellizzare il Partito democratico lucano, epurandolo di quanti continuano a sostenere dall’interno del partito l’ex governatore Marcello Pittella, nonostante la fuoriuscita e la candidatura col terzo polo di Renzi e Calenda.

È questo il tema riproposto, ieri, dal segretario regionale del Pd, Raffaele La Regina, intervenendo agli “stati generali” della federazione provinciale democratica di Potenza ai Magazzini Sociali di via Giacomo Racioppi.

PD LUCANO, LA VOLONTÀ DI EPURAZIONE DI LA REGINA

L’annuncio di una possibile epurazione all’interno del partito è arrivato dopo una discussione segnata dal tentativo di smorzare i toni dello scontro con l’ex governatore del senatore uscente Salvatore Margiotta. Lo stesso Margiotta che a dicembre dell’anno scorso aveva fatto fronte comune con Pittella contro la candidatura alla segreteria regionale di La Regina, e ora insiste sull’importanza di comprendere le ragioni dell’accaduto. Con la volontà della direzione regionale del partito calpestata con la candidatura come capolista alla Camera di La Regina, e la sua sostituzione con il napoletano Enzo Amendola. Dopo la bufera scatenata per alcune frasi postate in rete anni fa dal segretario regionale contro la legittimità dello Stato di Israele.

Nel mirino di La Regina vi sarebbero anche gli eventuali ispiratori del “caso Israele”. Se per questi ultimi, però, non è chiaro quali iniziative potrebbero essere intraprese, l’ipotesi di espulsioni di massa per i pittelliani rimasti, tatticamente, dentro il partito, ormai non è più tabù.

LA REGINA, L’EPURAZIONE NEL PD LUCANO E I TIMORI DI CHI SOSTIENE ANCORA PITTELLA

E c’è già chi immagina processini in serie davanti alla commissione regionale di garanzia, nei quali verranno vagliati messaggi di vicinanza all’ex governatore postati in rete, clic e cuoricini lasciati sotto i suoi post. Come il tweet con cui Pittella giovedì notte ha replicato al capolista Pd nel collegio plurinominale del Senato, Vito De Filippo, che aveva provato a disinnescare il clima da «derby» tra ex presidenti della giunta lucana.

«Hai ragione, non è un derby! Stai tranquillo! I derby sono nella stessa casa. La nostra è piuttosto una partita. La mia in una casa libera. La tua in quella dei tradimenti. Tu candidato perché amico di Letta, io altrove perché uomo libero!» Questo l’ultimo affondo di Pittella, capolista a sua volta nel collegio plurinominale del Senato, che ai suoi ha indicato come obiettivo da raggiungere quello di ottenere un voto in più del Pd. Al di là dell’assegnazione del seggio a Palazzo Madama per cui potrebbero rivelarsi determinanti i consensi raccolti dagli alleati del Pd e la rimonta del Movimento 5 stelle.

LA CORSA DI AMENDOLA PER RESTARE SUI TEMI ELETTORALI

Intanto, l’altro capolista democratico, Amendola, prova a restare sui temi della campagna elettorale e ieri è stato al mercato mensile di Potenza, in viale del Basento, con La Regina. «Siamo stati il primo governo che in Europa ha spinto per un tetto al prezzo del gas. Lo chiediamo da mesi». Così il candidato, che è anche sottosegretario agli Affari europei, per cui quella di fermare l’ascesa dei prezzi del gas ormai è «una necessità».

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