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Nel disegno di legge di stabilità della giunta Bardi spunta la proroga del contributo alla spesa energetica delle famiglie: il Bonus Gas in Basilicata si prolunga al 2027


POTENZA – Avanti con il bonus gas fino a tutto il 2027. A prescindere dai risparmi di spesa previsti dall’attuazione della fase 2 degli accordi con Eni e Shell sulle compensazioni ambientali per le estrazioni di petrolio e gas in Val d’Agri.
È questa l’intenzione della giunta regionale guidata dal governatore Vito Bardi messa nero su bianco nel disegno di legge di stabilità appena trasmesso al parlamentino lucano.
La conferma del contributo alla spesa energetica delle famiglie lucane è arrivata dopo settimane di tensioni per i conguagli chiesti da alcuni distributori.

Una problematica, quest’ultima, a cui la giunta regionale ha provato a porre rimedio, almeno in parte, varando un nuovo regolamento, e dando tempo fino ad agosto alle compagnie che hanno incassato, sulla base dei consumi stimati dei loro clienti, più di quanto sarebbe stato dovuto in base ai consumi effettivi. Mentre gli utenti finali che hanno beneficiato di un contributo maggiore potranno restituirlo in 10 rate senza interessi.

Nella relazione di accompagnamento del disegno di legge di Stabilità si parla di 10milioni di euro di conguagli non ancora prescritti, relativi all’anno termico 2022-2023, che «saranno oggetto di restituzione da parte dei beneficiari tramite le compagnie di vendita (…) e che andranno ad incremento della disponibilità finanziaria del soggetto attuatore circa la prosecuzione della misura regionale».

IL NODO DEI CONGUAGLI

Non è chiaro, però, quale sia la quota di questi conguagli dovuta al versamento di contributi per consumi stimati maggiori dei consumi effettivi, e quale sia la quota per rientrare di alcune «partite non conferenti la lettera della legge, ovvero l’azzeramento in bolletta della materia gas». Dal momento che alcune società di distribuzione avrebbero reso indistinguibili i costi della materia gas, abbuonati dalla Regione, da quelli di «imposte» e «oneri di distribuzione e di trasporto».
Al netto di questi 10 milioni da recuperare, e di «una forte auspicabile contrazione della spesa regionale per la misura» dovuta all’eliminazione delle «partite non conferenti», il fabbisogno annuale per il finanziamento del bonus è comunque quantificato in 36milioni di euro.

«Si intende rifinanziare – così nella relazione di accompagnamento al ddl – la legge regionale numero 28 del 2022 che conteneva un arco temporale solo triennale (2022/2024). Nello specifico si ritiene di rifinanziare la norma per tutti gli esercizi del bilancio di previsione 2025/2027 in attesa dell’attuazione della fase 2 degli accordi gas con i concessionari delle estrazioni, attuazione prevista auspicabilmente comunque per la fine del 2025».

IL FUTURO DEL BONUS GAS IN BASILICATA VOLUTO DA BARDI

Nella relazione si torna a ribadire, quindi, che il passaggio alla cosiddetta «distribuzione diretta della materia» gas, nel quantitativo ceduto alla Regione da Eni e Shell sulla loro produzione valdagrina, «consentirebbe un cambiamento totale di paradigma dall’attuale compensazione finanziaria». Sarebbero «bilanciate», infatti, le fluttuazioni del valore di mercato del gas, e le dinamiche dei costi di distribuzione.

La relazione indica anche una data per l’«attuazione della fase 2 degli accordi gas con i concessionari delle estrazioni», che è «prevista auspicabilmente (…) per la fine del 2025».
«Occorre comunque segnalare – conclude la relazione – che la misura riguarderà esclusivamente le utenze domestiche, come si evince dal fatto che le risorse sono attestate ad un titolo di spesa avente natura corrente e che, pertanto, eventuali fluttuazioni riguarderanno sia l’entrata che la spesa, come sopra meglio specificato».

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