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PARTENZA d’anno brillante per Stellantis. Per il big europeo dell’auto, nato dalla fusione tra Fca e Psa, i primi sei mesi del 2021 si chiudono infatti con ricavi netti pro forma pari a 75,3 miliardi di euro, in crescita del 46%.

Il risultato operativo rettificato pro forma si è attestato a 8,6 miliardi, con 11,4% di margine, registrando un margine record per il Nord America al 16,1%. Sempre stando ai dati pro forma diffusi prima dell’avvio degli scambi, l’utile netto del periodo si è attestato a 5,9 miliardi di euro.


Il gruppo ha fatto sapere che l’avvio del piano di sinergie è stato forte, con 1,3 miliardi di euro circa di benefici di cassa nel primo semestre 2021. Il flusso di cassa disponibile industriale pro forma è negativo per 1,2 miliardi. Il dato, spiega il Gruppo, riflette gli impatti negativi sul capitale circolante dovuti a ordini di semiconduttori non evasi, compensando le sinergie nette positive. Infine, forte la liquidità industriale disponibile che è stata di 51,4 miliardi.

«Assumendo che non ci saranno ulteriori peggioramenti nella fornitura di microchip e significative misure restrittive contro il Covid-19 in Europa e Stati Uniti», sottolinea il gruppo automobilistico che segnala il ritorno in attivo di Maserati. Il marchio del Tridente ha registrato un risultato operativo rettificato del primo semestre di 29 milioni di euro e una quota di mercato in crescita in tutti i mercati. E Tavares è pronto a scommettere sul futuro. «Per Maserati vedo interessanti prospettive di crescita, ora faremo del tutto per rendere il marchio più attraente e redditizio», assicura nella call con gli analisti.

«Vorrei ringraziare calorosamente tutti i dipendenti di Stellantis per la loro straordinaria attenzione all’eccellenza operativa e alla messa in campo delle sinergie, azioni che hanno portato la società a raggiungere risultati finanziari importanti nel primo semestre», ha commentato Tavares. E ha aggiunto: «A questi importanti risultati a livello operativo si affiancano progressi significativi su questioni strategiche, relative all’accelerazione nel campo dell’elettrificazione e del software, pilastri fondamentali della nostra strategia».

Proprio la strategia per i veicoli elettrici, resta al centro degli sforzi e si procede a tutta velocità con il lancio di 11 Bev e 10 Phev nei prossimi 24 mesi: «Entro il 2027 Alfa Romeo produrrà solo veicoli eletrici e Lancia entro il 2024», spiega Tavares. C’è poi un riferimento alla terza “gigafactory” annunciata per Termoli (Molise) ma anche la trasformazione dello stabilimento di Ellesmere Port nel Regno Unito nella prima fabbrica della società esclusivamente dedicata ai Bev dalla fine del 2022. E su Termoli Tavares assicura che sono «in corso colloqui con il governo italiano».

Risultati e nuove prospettive soddisfano analisti e investitori e a Piazza Affari il titolo Stellantis chiude la giornata in progresso del 4,23% a 17,062%.
Anche sul fronte sindacale commenti positivi. «E’ certamente importante la spinta verso l’elettrico nei prossimi 24 mesi con il lancio di 21 veicoli elettrici e ibridi annunciata da Tavares durante la presentazione dei dati semestrali, ma è altrettanto necessario avere risposte concrete sulle prospettive future per gli oltre 7.000 lavoratori in Italia del gruppo che operano sui motori tradizionali, a cui bisogna aggiungerne altrettanti nella componentistica dell’indotto»: a dichiararlo è il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano. «L’arco temporale che abbiamo di fronte è molto stretto – aggiunge –, servono risposte che rassicurino nel breve periodo sia i lavoratori che il Paese.

Gli obiettivi annunciati entro il 2030 da Stellantis nell’Electrification Day guardano a un obiettivo del 70% di elettrico nelle produzioni per Europa e il 40% delle produzioni per gli Usa. Obiettivi quest’ultimi che diventano ancor più stringenti con le direttive “Fit For 55” annunciate dall’Europa: stop alle produzioni di motori a benzina e diesel entro il 2035. Come Fim Cisl riteniamo non si possa attendere ulteriore tempo», conclude Uliano.

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