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POTENZA – È agli arresti domiciliari da ieri mattina Antonio Pasquale Mastromartino, promotore finanziario 59enne di Melfi, accusato di usura pluriaggravato ed esercizio abusivo del credito.

L’ordinanza del gip Amerigo Palma è stata eseguita dai militari dall’aliquota di polizia giudiziaria in servizio nel Tribunale del capoluogo e della tenenza di Rionero, che hanno notificato anche un avviso di conclusione delle indagini ad altre tre persone (tra queste Leonardo Di Chio, 57enne di Melfi, e Rocco Michele Caputo, 79enne di Melfi).

Il primo è accusato di frode assicurativa in concorso con Mastromartino, mentre gli altri due sono indagati per favoreggiamento perché avrebbero rivelato all’amico di essere stati sentiti dagli investigatori, e persino concordato le risposte da fornire.

I fatti risalgono al 2011 e sono emersi grazie alla denuncia di un imprenditore che in cambio di un prestito di 31mila euro ha dovuto staccare assegni per 37mila euro nel giro di appena 8 mesi.

Gli inquirenti hanno stimato il tasso d’interesse applicato nel 44,9%.

«Si tratta di un ragguardevole risultato – ha commentato il procuratore capo di Potenza Luigi Gay in una nota diffusa ieri in mattinata – che testimonia l’impegno dell’Ufficio e della Guardia di finanza in tutto il territorio di propria competenza nel contrastare e enel reprimere un diffuso e sgradevole fenomeno illecito, nei confronti del quale viene costantemente assicurato e profuso un rilevante sforzo investigativo».

Mastromartino è accusato anche di ricettazione, truffa e di aver utilizzato un assegno falso da 217mila euro nella causa contro l’imprenditore autore della denuncia. Mentre assieme a Di Chio avrebbe alterato una polizza vita intestata «all’apparenza» allo stesso imprenditore, per provare ad intascarla nell’evenienza della sua morte.

l.amato@luedi.it

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