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Fermi i lavori di ripavimentazione in piazza Duomo a Potenza ma la Soprintendenza interviene in ritardo e il Centro studi Basilicata esprime il suo disappunto


POTENZA – «Come è stato possibile che il Comune, l’Ente pubblico che dovrebbe difendere, tutelare, valorizzare, salvaguardare il proprio territorio, concepisca un atto di tale portata, così volgare e primitivo. Ma da chi siamo amministrati?».
Anche il Centro Studi Basilicata interviene sui lavori di ripavimentazione che il Comune sta eseguendo in piazza Duomo a Potenza, esprimendo disappunto. Sia per la scelta della tempistica di inizio lavori, che nelle modalità di esecuzione.  

«I lavori in largo Duomo a Potenza sono fermi – ha spiegato Enrico Torlo coordinatore della città per il movimento “Centro Studi Basilicata”, per la scellerata decisione del Comune di Potenza di rimuovere l’intera pavimentazione in pregiata pietra vulcanica, risalente agli anni 60, in assenza delle prescrizioni consultive previste dalla normativa, omissione che ha prodotto il blocco dei lavori – . La città è in ostaggio di persone incapaci e ciò che sta accadendo in Largo Duomo è di una gravità estrema, di valenza deturpativa inaudita. Unni e Lanzichenecchi insieme non sarebbero riusciti a fare peggio».
Secondo Tuorlo, «il tessuto urbano e più in generale la memoria storica della nostra città in passato hanno subito gravi umiliazioni. Ma in questo ultimo lustro si è superato ogni limite. Si conoscono i nomi dei responsabili di questo scempio? Chi, in Comune, tra gli assessori e i dirigenti, ha deciso di effettuare i lavori, autorizzandone l’avvio senza i prescritti pareri e senza il coinvolgimento delle Commissioni consiliari preposte? Perché la Soprintendenza regionale di Basilicata ha permesso che tutto ciò accadesse sotto i loro occhi, intervenendo con imbarazzante ritardo?».

Ricordiamo che si tratta della piazza del Duomo, una delle piazze storiche più antiche della città di Potenza. «Le basole divelte e rotte dove sono?» si chiede ancora Tuorlo. «Si può trattare un progetto di restauro conservativo di una piazza storica al pari di un progetto di pavimentazione di un qualsiasi larghetto rionale e farlo gestire all’ufficio di Viabilità senza il coinvolgimento degli assessorati alle opere pubbliche e al Centro storico? Il progetto esecutivo prevedeva il recupero e il restauro della pavimentazione di Largo Duomo, con la sostituzione esclusivamente delle basole danneggiate. Come mai si è arrivati alla sostituzione integrale della pavimentazione, rimossa quasi nottetempo? Si tratta di una eredità da preservare. Comprendiamo l’imbarazzo dell’intera amministrazione comunale ma non è tollerabile il silenzio dietro il quale si trincerano i responsabili di questo scempio».

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