X
<
>

Marcello Pittella, ex governatore lucano e oggi consigliere regionale del Pd

Condividi:
2 minuti per la lettura

POTENZA – Il gup di Potenza, Lucio Setola, ha rinviato a giudizio l’ex governatore Marcello Pittella, i membri della sua ultima giunta regionale (Luca Braia, Flavia Franconi, Francesco Pietrantuono, Carmine Castelgrande e Roberto Cifarelli), più altre 4 persone tra cui l’ex direttore generale del San Carlo, Rocco Maglietta, per la conferma di quest’ultimo ai vertici dell’azienda ospedaliera regionale, a gennaio del 2018, con un incarico annuale da commissario regionale.

L’accusa è di concorso in abuso d’ufficio perchè – secondo i pm – la nomina di Maglietta (attuale direttore del complesso sanitario Don Uva) sarebbe avvenuta in violazione delle norme che dal 2012 precludono l’affidamento di incarichi retribuiti a chi già gode, come lui, di un trattamento pensionistico per anzianità.

Per questa ipotesi sono imputati anche l’ex direttore generale del dipartimento presidenza della giunta, Vito Marsico, e un dirigente del Dipartimento sanità, Donato Pafundi, che avrebbero istruito la delibera di giunta incriminata.

Maglietta deve rispondere di un’ulteriore ipotesi di abuso d’ufficio e falso assieme ai membri della commissione incaricata di comporre l’albo degli idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie lucane. Ovvero lo stesso Marsico, più commissario indicato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Massimo Tarantino e il direttore facente funzioni dell’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr di Tito, Vincenzo Lapenna.

Stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, infatti, anche questa iscrizione sarebbe stata illegittima data la dichiarazione, agli atti, di pensionamento dell’ex dg, priva della necessaria manifestazione della disponibilità ad assumere incarichi a titolo gratuito.

Il gup ha disposto il non luogo a procedere, invece, per un’ultima ipotesi d’accusa a carico di Maglietta, accogliendo le richieste convergenti del suo difensore, l’avvocato Dino Donnoli, e del pm Valeria Farina Valaori.

L’ex dg, infatti, era accusato per una presunta truffa legata all’omessa segnalazione della buonuscita percepita mentre era in carica come commissario, che gli avrebbe fatto sforare il tetto delle retribuzioni pubbliche. Sul punto, però, si era già espressa la Corte di cassazione annullando un sequestro cautelare per mancanza di indizi di reato.

Alla base dell’inchiesta dei pm del capoluogo c’è la convinzione che non vi fossero i requisiti per il ricorso al commissariamento del San Carlo, come pure delle altre aziende sanitarie.

La prima udienza del dibattimento è stata fissata il 25 maggio 2021 davanti al collegio presieduto da Federico Sergi.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE