X
<
>

La questura di Potenza

Condividi:
4 minuti per la lettura

L’aumento dei nuovi compiti, a partire dall’Antimafia, non è stato compensato da un organico adeguato. La questura di Potenza soffre di carenza di personale. Mancano 50 addetti e sono scarse anche le possibilità di far carriera, molti costretti a chiedere il trasferimento

POTENZA – Una cronica mancanza di personale, locali fatiscenti e insalubri. E poi la beffa, perché anche le progressioni di carriera, nella questura di Potenza, sono una iattura: non esistendo sul posto ruoli di “vice sovrintendente” e “vice ispettore”, chi vince il concorso interno deve necessariamente trasferirsi.

L’appello al ministro Salvini

Una situazione non più sopportabile quella descritta dalla segreteria provinciale del Sap, sindacato autonomo di Polizia che, per smuovere la situazione ha deciso di indirizzare un appello non all’attuale ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ma al vicepresidente del consiglio e ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Un appello – spiegano – che nasce dalla constatazione della «disponibilità nei confronti degli uomini e delle donne in divisa e ricordando il suo impegno quando era ministro dell’Interno, nello stanziamento di risorse per assumere nuovi poliziotti e nel dotare le Forze dell’Ordine di nuovi strumenti operativi e nuove uniformi».

«Riconosciamo – continuano – gli sforzi che l’attuale esecutivo ha compiuto per arginare gli effetti deleteri dei provvedimenti effettuati nelle passate legislature quali la “legge Madia”, che ha tagliato di quasi 10.000 unità gli organici della Polizia di Stato, ma purtroppo c’è ancora molto da fare, in quanto la Questura e tutti gli uffici di Polizia della provincia di Potenza soffrono di una cronica carenza di personale a causa di tagli della pianta organica derivati dal declassamento avvenuto alcuni anni orsono».

La questura di Potenza in fascia A, ma manca personale

Lo scorso 7 aprile, tra l’altro, la Questura di Potenza è stata elevata nuovamente a sede dirigenziale di fascia A. Un avanzamento che dovrebbe comportare un ampliamento di organico e spazi e, invece, «a tutt’oggi la Questura di Potenza non è dotata dello stesso organico assegnato ad altre sedi della medesima Fascia A, con un evidente squilibrio dei posti disponibili a favore di altre sedi della stessa fascia».

Mancano all’appello – secondo il Sindacato – «almeno 50 colleghi tra agenti, sovrintendenti e ispettori, oltre a 4 dirigenti da assegnare alle varie divisioni. A tutto ciò si aggiunga anche l’assenza del dirigente medico da assegnare all’Ufficio sanitario provinciale».

Una situazione che si è incancrenita nel corso degli anni, con la mancata sostituzione di chi andava in pensione e, soprattutto, con l’assegnazione di nuovi incarichi, come per esempio l’istituzione del Cpr di Palazzo San Gervasio, l’istituzione della sezione operativa della Dia, l’istituzione della Sisco, la sottoscrizione della nuova convenzione Anas per la Polizia stradale.

Quindi, nei fatti, «sono aumentati i compiti istituzionali senza che sia stata effettuata una congrua implementazione degli organici». E per sopperire alle nuove esigenze, personale già in forze alla Questura e ai vari reparti sono stati spostati, svuotando nei fatti la struttura principale.

«La Polizia ferroviaria e la Polizia postale – continua la denuncia – hanno visto diminuire i loro organici a dispetto dell’aumento delle proprie competenze territoriali e dei reati informatici in conseguenza dell’epidemia di Covid 19».

E il ridimensionamento ha riguardato anche il Commissariato di Melfi, «per effetto dei pensionamenti che non sono stati sostituiti in alcun modo. Il personale rimasto ha visto moltiplicate le proprie incombenze, venendo impiegato per le esigenze di ordine pubblico nei compiti connessi al funzionamento del Cpr di Palazzo San Gervasio».

I problemi connessi alla salubrità degli uffici

Ma i problemi non sono solo di organico. Ci sono problemi anche connessi alla salubrità degli uffici della Questura. Anche su questo poco si è fatto negli anni e quindi ora «il reparto Prevenzione crimine è in uno stabile non consono allo svolgimento delle attività di Polizia. I colleghi sono costretti a lavorare in locali angusti e fatiscenti, in poco più di 40 metri quadri, nella quasi totale assenza di rispetto delle norme sulla sicurezza».

Per adeguare i locali già individuati per il trasferimento del reparto – denuncia il sindacato – servirebbero risorse minime, ma neppure quelle si riescono a reperire.

E infine la beffa. Perché ad aggravare la situazione ci sono vicende paradossali, «quali ad esempio l’avanzamento di qualifica derivato dal superamento dei concorsi interni da vice sovrintendente e vice ispettore, che espone i colleghi vincitori al rischio di essere trasferiti d’ufficio in altre regioni, non essendoci posti disponibili in provincia. Parliamo di colleghi che hanno superato i 50 anni, con famiglie a carico».

Una «palese ingiustizia» – secondo il sindacato che non fa che aggravare una situazione già di per sé pesante e che non permette di tutelare al meglio i cittadini del Potentino, che finiscono per subire tutte le inefficienze di questo sistema.

LEGGI ANCHE: Un solo cancelliere Tribunale di Vibo Valentia, 2000 fascicoli inevasi

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE