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Il laboratorio di microbiologia del San Carlo

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POTENZA – E’ salito da 18 a 27 il numero dei pazienti lucani Covid 19. E’ questo il bilancio della giornata di ieri sul fronte dell’emergenza sanitaria in Basilicata, che fa registrare una conferma, quella del focolaio nel comune di Moliterno su cui è calata l’ordinanza di isolamento del governatore Vito Bardi, e un nuovo focolaio nel capoluogo, dove risultano contagiati la titolare di un noto pub-ristorante, l’Opificio, e i suoi due genitori. Ma non è escluso che nelle prossime ore i numeri possano aumentare ancora dal momento che allo studio del laboratorio di microbiologia del San Carlo di Potenza ci sarebbero ancora una cinquantina di tamponi.

Venticinque di questi sono quelli dei pazienti ricoverati nell’ospedale di Villa d’Agri che ieri sono stati trasferiti a Potenza dopo la chiusura del nosocomio a causa della sanificazione resasi necessaria per la positività al Covid 19 di un medico della struttura.

Rispetto a lunedì sera, la task force ha comunicato un nuovo contagio anche a Matera, un anziano ricoverato in terapia intensiva, 2 a Villa d’Agri – Marsicovetere, di cui uno sarebbe un sanitario in servizio nell’ospedale, e altri 2 Moliterno (tutti in quarantena domiciliare), e un altro a Potenza, una donna di Avellino ricoverata al San Carlo.

Confermata, poi, la positività dell’amministratore unico di Acqudotto lucano spa, Giandomenico Marchese, che era stato sottoposto a test lunedì. Sempre più difficile capire la provenienza del contagio, dal momento che molti dei positivi appena scoperti non presenterebbero sintomi classici, e qualcuno, come Marchese, sarebbe già uscito da un periodo di febbricitanza. Circostanza che, assieme all’assenza di viaggi in zone a rischio (a meno di considerare tale anche Roma, al 1 marzo, dove Marchese ha dichiarato di aver partecipato a un incontro istituzionale) farebbe retrodatare il contagio ai primi di marzo se non proprio alla fine di febbraio. Quando nessuno pensava che a Potenza potesse circolare già il virus.

A Moliterno, invece, la stretta sul paziente zero potrebbe arrivare dall’ufficializzazione dei risultati degli ultimi test effettuati. I sospetti, infatti, si starebbero concentrando su un’amica della prima contagiata scoperta, l’insegnante 57enne sposata col medico dell’ospedale di Villa d’Agri, che nelle scorse settimane sarebbe stata a Milano per una visita alla figlia in occasione della nascita della nipotina.

Ieri dell’emergenza sanitaria s’è parlato anche in Consiglio regionale, che si è svolto per la prima volta in streaming.
Durante la riunione, il presidente dell’assemblea, Carmine Cicala, ha letto un messaggio con il quale ha invitato «tutti i cittadini lucani a esporre la bandiera italiana dal proprio balcone».

«La dignità con la quale il nostro Paese sta affrontando questa situazione – ha concluso Cicala – ci rende orgogliosi e coscienti che, nonostante il nostro sistema sanitario sia uno dei migliori al mondo, l’emergenza che stiamo affrontando è tale, da richiedere uno sforzo maggiore (…) Il mio auspicio è che venga colta l’opportunità di ritornare ad essere custodi del proprio tempo per riscoprirlo così prezioso e mai scontato».

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