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POTENZA – E’ stato presentato ai consiglieri regionali e ai rappresentanti sindacali lo studio, realizzato dall’Agenas, che dovrà rappresentare la base di partenza per il riordino del sistema sanitario regionale. 

Nel documento sono state analizzate le criticità del sistema lucano, anche tenendo conto di tutti quanti i problemi che l’emergenza sanitaria ha messo ancora più in evidenza. Un territorio ampio, con una popolazione piuttosto anziana e una migrazione sanitaria ancora molto alta. 

Secondo il documento – che sarà oggetto nei prossimi mesi di studio, approfondimenti e proposte – in base all’attuale popolazione residente in Basilicata si dovrebbe puntare di più sulla medicina territoriale. Quindi – questa la proposta – 4 ospedali di comunità, 6 case di comunità, ma anche rafforzamento degli ospedali principali e riassesto di quelli periferici.

Necessario anche un rafforzamento del 118 e della rete oncologica regionale che comunque dovrebbe ruotare attorno al Crob di Rionero in Vulture. Tra le proposte dell’Agenas quella di riconvertire i presidi territoriali di Lauria, Chiaromonte e Venosa in ospedali di comunità o case della comunità. E ancora: concentrare la Chirurgia e l’Ortopedia per patologie benigne di media e di bassa complessità presso un unico centro ospedaliero regionale, scelto tra i presidi di Lagonegro, Policoro, Melfi e Villa d’Agri, per alleggerire le attività degli ospedali ad alta specializzazione di Potenza e di Matera.

Un documento tecnico che, però, già ha acceso le prime micce. Salvatore Falabella e Pina Manzolillo, del Pd di Lagonegro, hanno già chiesto un incontro sul tema con le istituzioni. 

«L’ospedale di Lagonegro, precedentemente incorporato nell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo – spiegano – attualmente dispone di 108 posti letto, suddivisi tra Cardiologia, Chirurgia Generale, Day Hospital, Medicina Generale, Nido, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Pneumologia, Terapia Intensiva.

Nel passaggio di titolarità dell’ospedale di Lagonegro dal San Carlo all’Asp, la Regione garantirà il mantenimento degli stessi reparti e dello stesso numero di posti letto? Questa riforma arriva in un contesto già molto critico per l’Ospedale di Lagonegro che è in sofferenza per vari motivi, tra cui, la carenza di medici in quasi tutti i reparti: il quadro descritto non fa presagire nulla di buono e la popolazione appare preoccupata e disorientata. Si rende necessario, dunque, un incontro urgente che veda protagonisti le istituzioni regionali e locali, le opposizioni impegnate su questo fronte, le forze politiche, le parti sociali, i comitati civici e i cittadini».

Il documento diventa invece occasione di rivendicazione per il consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli. 

«Finalmente, dopo due anni e mezzo e grazie al prezioso e professionale contributo di Agenas e del suo direttore Mantoan, abbiamo un’analisi approfondita basata su dati oggettivi. I dati presentati fanno giustizia consegnandoci una situazione relativa ai conti economici e ai volumi di attività della sanità lucana assolutamente in linea con gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Questa verità, sostanziata da dati e numeri, pone finalmente fine alla annosa querelle posta in essere dal governo Bardi, fin dall’esordio, secondo cui la sanità lucana si trovava in uno stato di profondo deficit organizzativo ed economico. Al contrario – continua Cifarelli – il documento fa giustizia di una sanità regionale, certamente da migliorare, ma che di certo non si trova al suo anno zero.

Mettendo definitivamente in soffitta le diverse  bozze circolate di un nuovo Piano sanitario ipotizzato  dall’assessore Leone. Da tempo sosteniamo che qualsiasi proposta debba partire innanzitutto da una seria analisi dello status quo. Su questo fronte l’opportunità storica offerta dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza rappresenta un unicum che non possiamo lasciar passare invano».

«Di sicuro – conclude – cogliamo positivamente il segnale lanciato da Bardi nel proporre un nuovo metodo di approccio alle questioni indubbiamente più concertativo e più dialogante. Noi crediamo fermamente che la salute dei cittadini rappresenti un valore assoluto da porre al di sopra di qualsiasi contesa politica e non ci sottrarremo dall’offrire il nostro contributo». 

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