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L'ospedale di Pescopagano

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Blessing è una ragazza ghanese di 15 anni affetta i tetraparesi spastica causata da una malattia che l’ha colpita da piccolissima Era arrivata a Pescopagano 9 mesi fa, nel suo Paese era anche vittima di persecuzione per la disabilità

Era arrivata in Italia nove mesi fa, grazie alla disponibilità manifestata dalla Regione Basilicata, per un problema di salute che nel suo Paese non avevano saputo curare e, soprattutto, per mettere fine alla paura di non poter vivere nel suo luogo natio a causa delle disabilità che «Lì sono causa di feroce persecuzione».

Blessing, ragazza di quindici anni, ora può finalmente ritornare in Ghana e continuare la sua vita seguendo le indicazioni terapeutiche dei medici del dipartimento di Riabilitazione dell’ospedale “San Francesco di Paola” di Pescopagano dell’Aor San Carlo, coordinati dal dottor Domenico Santomauro.

«Ha seguito un trattamento riabilitativo intensivo di alcuni mesi –spiega il dottor Santomauro – da un iniziale quadro clinico funzionale di tetraparesi spastica causata da una terribile malattia contratta nel primo anno di vita che non le permetteva la stazione eretta autonoma, ma possibile solo con appoggio bilaterale e per breve tempo, in una condizione generale di deambulazione autonoma impossibile.

Dopo le plurivalutazioni specialistiche e gli esami strumentali effettuati nell’autunno scorso – continua il direttore della Riabilitazione – Blessing ha eseguito un primo trattamento riabilitativo con tecniche di facilitazione al reclutamento muscolare e di mobilizzazione passiva per il recupero dell’articolarità, con relativo trattamento farmacologico, per poi seguire un programma riabilitativo intensivo nella unità operativa di Medicina fisica e riabilitativa di Pescopagano, con prosieguo delle attività di reclutamento muscolare e inibizione della componente spastica.

Sono stati anche forniti ortesi (calzature ortopediche e plantari per patologie neurologiche dell’età evolutiva, tutori gamba-piede e tutore polso-mano). Blessing – conclude il dottore – ha notevolmente migliorato l’autonomia nei trasferimenti: deambula autonomamente con uso di tripode, con buon controllo del tronco, ed è in grado di salire e scendere le scale.

L’Azienda ospedaliera regionale San Carlo – dichiara il direttore generale Giuseppe Spera – con la propria immediata disponibilità ad affrontare il caso della piccola Blessing mostra la generosità, la professionalità e la dedizione dei propri medici e del proprio personale sanitario, a dimostrazione che una sanità di eccellenza esiste anche in Basilicata.

Una storia che ha dell’incredibile – commenta l’assessore Francesco Fanelli – se si considera l’aspetto culturale che ha probabilmente motivato la coraggiosa idea di avviare un percorso riabilitativo in Italia e che impone una seria riflessione sulla importanza di sostenere il welfare sanitario pubblico ovunque e insistere con le politiche di incoraggiamento alla sua realizzazione laddove purtroppo manca.

Storia – continua Fanelli – che ha dell’incredibile anche perché il ricovero della ragazza era stato dapprima previsto al Policlinico di Bari, dove si è bloccato per una serie di ragioni, ed è solo grazie alla richiesta del medico lucano dottor Venezia in pensione, ora al servizio dei più poveri dell’Africa, che in tempi rapidissimi, avanzata al Presidente Bardi, che con la direzione dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo abbiamo avviato il percorso di cura. Oggi è un giorno straordinario per l’intera comunità regionale –conclude l’assessore Fanelli – perché la Basilicata ha contribuito a segnare in modo indelebile la data di inizio di una vita nuova per la giovanissima Blessing».

La visita congiunta al presidio ospedaliero di Pescopagano – effettuata in occasione delle dimissioni di Blessing – ha rappresentato senza dubbio l’occasione per riconoscere l’importante risultato ottenuto nel percorso di cura della giovane ghanese, ma è stato anche un momento importante per discutere, insieme con le istituzioni regionali e con i medici del nosocomio di Pescopagano, sulle strategiche attività per rinforzare e completare il rilancio dell’ospedale nella sua già definita missione di lungodegenza riabilitativa.

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