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Mario Guarente e Francesco Fanelli

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Per le comunali di Potenza riecco il centrodestra largo; Ufficiale la candidatura di Fanelli al posto di Guarente. Anche Azione e Udc si accodano


POTENZA – E’ bastato l’avvicendamento nel ruolo di candidato sindaco per far rivivere a Potenza il centrodestra allargato sperimentato con successo alle regionali del 21 e 22 aprile. In vista del voto dell’8 e del 9 giugno.
Ieri mattina, infatti, è arrivata la dichiarazione di sostegno anche degli ultimi dissidenti centristi, che lunedì avevano minacciato la nascita di un “polo di responsabili” contrari a un secondo mandato del primo cittadino uscente, il 40enne leghista Mario Guarente.

Attorno alla candidatura a sindaco del 42enne Francesco Fanelli, quindi, si ritroveranno Lega, FdI, Fi e i renziani di Italia viva, che già martedì sera avevano abbracciato il “nuovo corso”, più Azione, Udc e Dc con Rotondi. Una coalizione simile a quella che ha sospinto il governatore Vito Bardi al suo secondo mandato presidenziale, ma che dovrà fare i conti con due variabili significative. Capaci di riaprire una partita che altrimenti potrebbe apparire scontata.

In primis, il ballottaggio previsto il 22 e 23 giugno per i comuni con più di 15mila abitanti, nel caso in cui nessuno dei candidati sindaci riesca a ottenere subito più del 50% di consensi. Quindi il voto disgiunto al primo turno, che potrebbe drenare consensi soprattutto dagli ultimi arrivati nel centrodestra verso candidati sindaci più affini, a livello ideale, rispetto al leghista Fanelli.

Fattori che potrebbero condizionare financo la corsa per l’accesso al ballottaggio tra i 3 candidati emersi dalla prematura scomparsa del “fronte progressista” a guida Pd-M5s. Tre consiglieri comunali uscenti, per la precisione: il 48enne Vincenzo Telesca, sostenuto dal Pd, gli ex laici cattolici di Basilicata casa comune, e ambienti civici vicini allo storico primo cittadino Tanino Fierro; il 34enne Pierluigi Smaldone, sostenuto da Movimento 5 stelle, Verdi, Potenza civica 1860 e altre forze civiche riunite sotto il cartello “Potenza ritorna”; e il 40enne Francesco Giuzio, sostenuto da La Basilicata possibile e Sinistra italiana.

«Ho lavorato per cinque anni con dedizione e serietà per la città di Potenza. Cinque anni segnati dalla pandemia Covid che ha inevitabilmente frenato e rallentato progetti e programmi, ma che non ha impedito di raggiungere straordinari risultati».
Queste le parole con cui Guarente, un attimo prima dell’annuncio ufficiale della candidatura di Fanelli, si è congedato dai suoi concittadini. Quegli stessi concittadini che con ogni probabilità non gli hanno perdonato un atteggiamento non proprio accomodante su una serie di questioni ben simboleggiate dall’odiato autovelox di via Varco d’Izzo. Una macchinetta capace di rimpinguare le casse di un Comune finito in dissesto per due volte in vent’anni, che da molti è stata percepita come una tassa occulta a carico degli automobilisti.

«E’ stata un’esperienza – ha aggiunto il sindaco uscente – che mi ha visto coinvolto sempre in prima linea per provare a rendere il giusto merito ad una comunità portatrice di interessi diffusi, che ho provato a tutelare con attenzione e rispetto. Ho preso atto con soddisfazione della volontà dei dirigenti, nazionali e locali, di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati, di riconfermarmi come candidato di coalizione anche per la prossima tornata elettorale. Ad oggi, ancora una volta, il mio senso di responsabilità mi porta, però, a dover prendere una scelta che va nel senso di favorire l’allargamento del centrodestra, al fine di dare al futuro governo cittadino una maggioranza quanto più ampia e stabile possibile. Per tale ragione mi sono detto disponibile a fare un passo di lato qualora sia necessario per replicare il modello di centrodestra proposto alle recenti elezioni Regionali e risultato vincente».

«Non ho mai messo i miei interessi personali al primo posto, e di certo non comincerò a farlo adesso». Ha concluso Guarente. «Potenza, la mia città, che mi sono onorato di rappresentare come sindaco, merita scelte sagge. Con la certezza che questa mia generosità consentirà di individuare il miglior candidato sindaco per la città capoluogo della Regione».
Parole di apprezzamento per il “beau geste” compiuto dal primo cittadino uscente, a quanto pare senza alcuna garanzia di incarichi di compensazione, ieri sono arrivate, in una nota congiunta, dalle segreterie lucane di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, Italia Viva e Popolari uniti.

Di «ammirevole senso di responsabilità nell’interesse del capoluogo e dei suoi cittadini» ha parlato il coordinatore regionale della Lega, Pasquale Pepe, che ha anche sottolineato il rapporto «fraterno» che unisce Guarente e Fanelli.
«Prendiamo atto della generosità dimostrata dal sindaco Guarente di cui non abbiamo mai messo in discussione le capacità politiche e la cui posizione non presentava per noi variabile essenziale per l’allargamento». Così invece Azione, Udc e Dc con Rotondi, che si sono detti pronti a incontrare i vertici degli altri partiti della coalizione per «un’intesa programmatica» su Potenza. Sul modello di quella stipulata con Bardi in occasione della campagna elettorale per le regionali.

Orgogliosa per il senso di responsabilità dimostrato anche la moglie del sindaco uscente, Annamaria Sinisi, che ieri ha messo da parte la riservatezza rispettata in questi 5 anni con un post di incoraggiamento su Facebook.
«Potenza per te appartiene solo ai potentini, e per questa comunità hai fatto sempre il meglio possibile, mettendoci la faccia senza alcuna maschera». Questo il messaggio condiviso dalla farmacista, con una foto col marito bardato con la fascia tricolore.
«E’ stato un grande onore ed una bella avventura, anche per me che ti ho accompagnato». Ha aggiunto Sinisi. «Siamo, e saremo, in tanti con orgoglio sempre al tuo fianco, Mario».

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