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Uno dei modi per riciclare la plastica a Latronico

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Dalla banca del riciclo alla mensa “plastic free”, dalla casa dell’acqua agli incentivi per chi decide di trasferirsi

LATRONICO (Potenza) – Siamo in Basilicata, nel profondo Sud, eppure quanto stiamo per raccontare sembra avvenire in una cittadina scandinava, dove concetti come senso civico ed economia circolare rappresentano valori imprescindibili.

Nei giorni scorsi abbiamo documentato alcune iniziative intraprese dal Comune di Latronico, da annoverare nell’ambito di quelle politiche pubbliche che vengono definite “buone pratiche”.
Abbiamo parlato dell’abolizione, dal primo luglio, dell’uso della plastica in tutto il territorio comunale; e, per contrastare lo spopolamento, avevamo dato la notizia della scelta dell’amministrazione guidata dal sindaco Fausto De Maria, giunto al secondo mandato, di trasformare il Comune sinnico in una sorta di paradiso fiscale attraverso l’esenzione per dieci anni dal pagamento della tassa sui rifiuti ai pensionati con più di 65 anni, che decidano di trasferirvi la propria residenza.
Ma con De Maria, nel tempo, le azioni finalizzate alla tutela dell’ambiente ed al miglioramento della qualità della vita sono state davvero tante. Tutto ebbe inizio nel dicembre del 2012, con l’avvio del recupero degli oli vegetali esausti.
«Per il Comune la raccolta è totalmente gratuita, ci permette di difendere l’ambiente e di incrementare la percentuale di differenziazione», spiega il vicesindaco Vincenzo Castellano, promotore di tutte le iniziative riguardanti l’economia circolare.
Oggi, Latronico conta 15 punti di raccolta.
Nel giugno 2013 è stata attivata la “Casa dell’Acqua”: impianto che capta l’acqua dall’acquedotto, la depura e la eroga al costo di appena 8 centesimi di euro al litro.
«Gli utenti si riforniscono con bottiglie di vetro e questo riduce il consumo di plastica. Collaboriamo con un società – puntualizza ancora il vicesindaco – che ha comprato ed installato a sue spese l’impianto di distribuzione in cambio, ovviamente, dell’incasso. I costi per il consumo di energia elettrica e di acqua sono a carico nostro, ma parliamo di cifre davvero irrisorie: nell’ultimo anno, complessivamente, abbiamo speso appena 100 euro».
Ad agosto del 2014 erano stati installati 20 raccoglitori di mozziconi di sigarette.
«I mozziconi vengono gettati ovunque, anche nei tombini, con conseguenze facili da immaginare».
Al febbraio del 2017 risale il progetto probabilmente più importante: “La Banca del Riciclo”, la prima in Basilicata. Parliamo di due stazioni di compattazione che accettano plastica, alluminio e Hdpe (per intenderci, plastica più spessa) e per ogni singolo imballo conferito viene concesso un ecopunto del valore di 3 centesimi di euro, spendibile nei quasi venti esercizi commerciali convenzionati di Latronico.
Il successo è stato enorme, le “banca” è stata letteralmente presa d’assalto.
«Ad oggi – osserva Castellano – abbiamo superato i 500 mila imballi conferiti». Facendo un rapido calcolo, “La Banca del Riciclo” ha già consentito di immettere migliaia di euro nel circuito commerciale locale.
Al rimborso ci pensa il Comune, che finora è arrivato a corrispondere agli esercenti oltre 18 mila euro.
Con questo sistema, ai centri di riuso e riciclo arrivino materiali ben conservati e di buona qualità: questo consente al Comune di guadagnare sulla quantità di rifiuti consegnati.
I prezzi dei flussi variano in base alla tipologia del materiale e al grado di “pulizia” dello stesso: ad esempio, nel caso dell’alluminio, si può arrivare ad incassare anche fino a 500 euro a tonnellata; mentre la plastica può oscillare tra 180 e 300 euro a tonnellata.
Per “La Banca del Riciclo”, nel novembre del 2018, il Comune di Latronico ha ricevuto il premio “Cresco Award Città Sostenibili”, promosso dalla Fondazione Sodalitas; e nello stesso periodo è stato anche finalista a Vienna, insieme ad altri 80 progetti da tutta Europa su un totale di 400, del premio “Innovation in Politcs Awords”.
«Nella categoria “Ecologia” – ricorda Castellano – eravamo tra i 10 progetti italiani riconosciuti più meritori».
Nel marzo del 2018 è stata messa in campo l’idea “Adotta una Cocca” che, per cercare di abbattere la costosissima frazione organica, prevede riduzioni comprese tra il 5 e il 10 per cento sulla componente variabile della tassa sui rifiuti (Tari) per coloro che posseggono galline.
Per usufruire del beneficio è necessario ottemperare ad una serie di condizioni: come disporre di un pollaio con almeno 4 unità, piuttosto che essere in regola con il pagamento dei tributi comunali.
Una riduzione del 10 per cento, sempre sulla quota variabile della Tari, viene garantita anche a chiunque effettui il compostaggio domestico.
Nel dicembre del 2018 è stata introdotta la mensa scolastica totalmente plastic-free. Dalla prima elezione di Fausto De Maria, nel 2012, in pochi anni Latronico è passato da una percentuale di differenziazione inferiore al 15% ad una che arriva già a sfiorare la fatidica soglia del 65% stabilito per legge, ed ancora non si hanno a disposizione dati consolidati relativi alle ultime iniziative che sicuramente incrementeranno, e non di poco, questa percentuale.
Ma ci sono difficoltà cui le amministrazioni locali, per quanto virtuose, non sono in grado di superare. Il costo del conferimento in discarica dell’umido varia da poco più di 100 euro fino ad oltre 200 euro. I prezzi più bassi si riscontrano negli impianti dove l’umido viene trattato, mentre, al contrario, nelle stazioni di trasferenza, che lo smistano, si spende di più. A Latronico, come agli altri Comuni interessati, è stato da poco comunicato che non sarà più possibile conferire a Tito e, vista la carenza di impianti in Basilicata, la ditta affidataria del servizio dovrà dirigersi più lontano, presumibilmente a Giffoni Valle Piana, con relativo aumento delle spese: si passerebbe dagli attuali 110 euro a tonnellata di Tito a 175 euro a tonnellata. Sempre in tema di rifiuti, il Comune riceverà 138 mila euro dalla Regione per ampliare il centro di raccolta; e abbiamo anche dato la notizia della partecipazione al bando per la realizzazione di due compostiere comunali; e della nascita dell’applicazione “Junker”. «L’app ci darà una grossa mano perché differenziare in modo corretto può risultare complicato». Tuttavia, per evitare l’abbandono selvaggio di spazzatura, sono state piazzate fototrappole in punti sensibili. Tutti questi progetti si inquadrano nell’ambito della “strategia rifiuti zero”, che prevede da parte dell’Amministrazione l’istituzione di un Osservatorio per cercare di migliorare sempre di più. «I risultati si ottengono gradualmente – conclude Castellano – ma serve piena collaborazione da parte dei cittadini, che devo dire ci stanno seguendo con molta attenzione». Latronico è anche un centro termale del Parco Nazionale del Pollino. In questo contesto si inquadra il progetto, voluto dal sindaco Fausto De Maria, “Latronico, Città del Benessere”. «Stiamo cercando di creare un brand – osserva lo stesso De Maria – condiviso con un’imprenditrice russa, che faccia di Latronico un borgo nel quale si possa godere di un’alta qualità della vita». L’investimento proveniente dalla Russia sarà di 27 milioni di euro e prevede l’acquisto e la ristrutturazione di 3 alberghi nei pressi delle Terme, che diverranno a 4 e 5 stelle. «Senza considerare l’indotto, si creeranno un’ottantina di nuovi posti di lavori – sottolinea De Maria – e sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e di quegli standard necessari per tenere alto il livello della qualità della vita. D’altronde, wellness significa questo e sono tanti anni che stiamo lavorando per essere sempre più competitivi». In quest’ottica ricordiamo il programma “La Tua Casa a Latronico,” attraverso il quale viene incentivata la fruizione di abitazioni vuote per potenziare l’offerta turistica; e il taxi sociale che, con una convenzione con un’associazione, permette, in base al reddito, di essere accompagnato in auto in caso di bisogno di particolari cure mediche. Tante idee che a poco a poco stanno vedendo la luce e che dimostrano quanto la tutela dell’ambiente e della salute possano anche essere foriere di sviluppo economico.

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