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VENOSA – Principi, dame e cavalieri si sono dati appuntamento nella cittadina oraziana per rendere omaggio al genio creativo di Carlo Gesualdo di Venosa, madrigalista  apprezzato in tutto il mondo per il suo codice musicale innovativo e mai superato.

Usciti in pompa magna dalla cattedrale, hanno attraversato in corteo  tutto il centro storico fino al castello ammirando e facendosi ammirare dalla gente che, incuriosita,  faceva ala  al loro passaggio. 

Ad aprire il corteo Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, e la moglie Maria D’Avalos, figlia del principe di Montesarchi. A seguire: Luigi Gesualdo, il Cardinale Carlo Borromeo,  il conte Guevara  e Isabella con le due figliolette, Luigi IV Gesualdo e Isabella Ferrilli, il duca Fabrizio Carafa con moglie e figli, Scipione Stella e Pomponio Nenna, compositori alla corte del Principe di Venosa, il poeta Torquato Tasso. 

Per l’occasione la cittadina oraziana ha indossato l’abito della festa, che mette in  mostra  le sue forme  affascinanti e seducenti.

Liberata dal traffico e dalle macchine a partire dalla Fontana Angioina fino a Piazza  Municipio, Venosa ha riacquistato il fascino discreto  del Borgo medioevale.

Strade, vicoli, piazze e larghi sono diventati di nuovo luogo di incontro, di lavoro e di svago. Commercianti, artigiani, musici, ballerini  e semplici cittadini sono rientrati in possesso di spazi, che,  creati per loro, sono stati gradualmente utilizzati per altre funzioni.

E, così,  la “splendida  civitas venusinorum” ancora  una volta si è rivelata città capace di affascinare e di regalare emozioni a piene mani. Le celebrazioni  per i 400 anni della morte del Principe dei Musici  rappresenta una formidabile occasione per divulgare l’immenso patrimonio storico-artistico-culturale di Venosa e della Basilicata  attraverso una personalità di spicco nel mondo  musicale a livello nazionale e internazionale.

Oltre al corteo storico, il programma della prima giornata si è articolato in una serie di altre iniziative. Maria D’Avalos ed Eleonora D’Este sono uscite dal castello per concedersi  una passeggiata nel centro storico attraverso un percorso gesualdiano, animato da scene di vita rinascimentale, incontrando fabbri, cartomanti, musici, ceramisti, ballerini, lavandaie, commercianti.

Al loro ritorno in castello, sono state accolte da fantastici giochi di luci e di colori sulle torri, che hanno consolidato il clima   della festa.  I costumi  delle due mogli  di Gesualdo  sono creazioni di Moreno da Venosa.

Quelli degli altri personaggi della sfilata storica, curata da Comitato Celebrazioni Gesualdiane,  sono di Federica Groia e Anna Garramone.

Poco principesco e molto approssimativo il banchetto rinascimentale “A tavola con Gesualdo” allestito nel cortile del castello, che ha concluso la serata.

Improvvisazione e disorganizzazione  hanno creato grossi disagi a quanti avevano deciso di accettare l’invito a rimanere in compagnia della corte di Gesualdo dando anche un contributo di solidarietà per la Fondazione Gigi Ghirotti. E qualcuno, indispettito per le disfunzioni, ha deciso di abbandonare il banchetto col Principe.

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