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Ugo, Ugoo, Ugooooooo! Ernesto Magorno si era appena seduto per tenere la conferenza stampa con Michele Mirabello e Arturo Crugliano Pantisano che si è messo a chiamare l’avvocato Ugo Massimilla, segretario organizzativo del Pd e suo braccio destro. Ugo è arrivato subito. Ma se si fosse chiamato Massimiliano? 

Il siparietto ha rimandato alla famosissima gag del grande Massimo Troisi nel film “Ricomincio da tre”. 

Gaetano: “Ma mettiamo che questo figlio… cioè… mettiamo che io ‘sto figlio… Cioè, come lo chiameremmo? ” 
Marta: “Mah… io non ci ho ancora pensato. Massimiliano? ” 
Gaetano: “No no no no, per carità, quale Massimiliano!? No, guarda, lo chiamiamo. cioè… si se decide che ‘sto figlio è… cioè che può., cioè… io avevo pensato: Ugo! ” Marta: “Come tuo padre? ” 
Gaetano: “Si, ma non per mio padre… cioè a me non me ne importa proprio di questa cosa. No, è propria perché accussì ‘o guaglione vene cchiù educato. ” 
Marta: “Ma perché? Massimiliano…? ” 
Gaetano: “Massimiliano vene scostumato. Cioè… niente, lo so… È proprio il nome che è scostumato. Perché Massimiliano… Per esempio, questo ragazzo sta vicino alla mamma… questo ragazzo si muove per andare a qualche parte? La mamma prima di chiamare Mas-si-mi-lia-no, il ragazzo già chissà dove è andato, chissà cosa sta facendo! Non ubbidisce, perche è troppo lungo! Invece Ugo, quello come sta vicino alla mamma e sta per muoversi: Ugo! Il ragazzo non ha nemmeno il tempo di fare un passo. Ugo!, e deve tornare per forza, perche lo sente, il nome. Al massimo, proprio… ecco… volendo lo potremmo chiamare Ciro. È più lungo, ma proprio per non farlo venire troppo represso… Però Ciro tiene il tempo di prendere un poco d’aria… “. 
Ernesto Magorno ha retto il gioco facendo notare che il suo Ugo si chiama Massimilla. Nonem omen.
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