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Il tribunale di Catanzaro

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CATANZARO – Il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Tiziana Macrì, ha convalidato il fermo di Andrei Valentin Epure, il romeno che con un suv ha travolto ed ucciso un dodicenne, Matteo Battaglia. Il Gip ha convalidato il fermo ed ha emesso la misura cautelare con la quale ha disposto la detenzione in carcere del ventiseienne. La convalida del fermo di Andrei Valentin Epure è stata chiesta dal sostituto procuratore della repubblica Vincenzo Russo, che coordina le indagini dei carabinieri della Compagnia di Sellia Marina. All’udienza di convalida, alla quale ha partecipato l’avvocato Alessio Spadafora per delega del difensore del romeno, Gregorio Viscomi, il ventiseienne si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Alla base della decisione del giudice per le indagini preliminare c’è il pericolo di fuga e i precedenti del giovane rispetto alla guida di autovettura, considerata la patente ritirata pochi mesi fa. 

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LA DIFESA. «E’ stato un colpo di sonno, chiedo scusa alla famiglia del bambino». Andrei Valentin Epure  ha reso dichiarazioni spontanee al gip Tiziana Macrì. Nell’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo, il rumeno si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha scelto di rendere dichiarazioni spontanee. Ed ha ricostruito quei tremendi momenti che lo hanno portato a travolgere tutto quello che aveva davanti. Compreso la giovane vita di Matteo.

Al giudice il rumeno ha raccontato di ricordare solo di avere visto la caserma dei carabinieri (che dista dal luogo dell’incidente circa 500 metri, ndr) poi più nulla. Fino a ricordare di una donna con la divisa del 118 che lo prendeva a schiaffi per svegliarlo. Un colpo di sonno, dunque, che gli avrebbe fatto perdere completamente il controllo del potente autoveicolo. Nulla ha dichiarato il ventiseienne sulla proprietà del mezzo e sul perché fosse nella sua disponibilità, mentre ha specificato la situazione della patente.

Il rumeno ha, infatti, detto di avere completato tutta la documentazione per ottenere la patente italiana, dopo che a gennaio gli era stata sospesa quella rumena. Assistito dall’avvocato Alessio Spadafora (per conto del legale Gregorio Viscomi), il rumeno ha provato anche a smontare l’impianto delle accuse contenute nel provvedimento di fermo. Spiegando che non ci sarebbe alcun pericolo di fuga, dal momento che tutta la famiglia è residente in Italia. Nelle dichiarazioni spontanee, il rumeno ha anche aggiunto che stava rientrando da Squillace a Botricello, dove aveva accompagnato alcuni dipendenti sul posto di lavoro. Ed a conferma dell’esistenza di una società che fa capo al rumeno, sono state prodotte sette buste paga per altrettanti dipendenti in carico al 31 luglio.

L’interrogatorio di garanzia si è svolto nel carcere di Siano di Catanzaro, dove il ventiseienne è stato trasferito lunedì. Il trasferimento nel carcere di Catanzaro è stato deciso dopo avere preso atto che il giovane non aveva più bisogno di cure nell’ospedale di Catanzaro, dove era stato ricoverato subito dopo l’incidente. 

LE REAZIONI. “Ennesimo episodio. Un bastardo romeno ha ucciso un ragazzino in Calabria. La Romania è la bestia nera dell’Europa x l’Italia. Chiudiamo le porte e rispediamoli a casa TUTTI”. A postarle sulla bacheca di Facebook per commentare l’incidente avvenuto sabato scorso in provincia di Catanzaro nel quale ha perso la vita un 12enne investito da un Suv alla cui guida era un giovane romeno a cui a gennaio era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza è stato Graziano Paolo Accogli, consigliere comunale di maggioranza ad Andrano, nel Salento, di estrazione pidiellina, capogruppo di maggioranza per la lista ‘Si cambià. E’ anche consigliere dell’Unione dei Comuni di Andrano-Diso-Spongano. 

La notizia è riportata su alcuni giornali locali secondo i quali la frase del consigliere ha scatenato le polemiche e la prima a scendere in campo è stata Klodiana Cuka, presidente di Integra Onlus che ha dichiarato di trovare il linguaggio ”disgustoso e xenofobo e fuori luogo per chi, come noi, vive in una zona di periferia e terra di accoglienza”. Accogli, sempre sulla sua bacheca, ha poi replicato: “Dire xenofobo di un pensiero formato da parole di stizza per un evento criminoso mi sembra esagerato”. E ha poi aggiunto: “La xenofobia penso che sia altro e non chiudere le porte ad una nazione”.
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