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LAMEZIA TERME – Un secondo indagato, il sequestro dell’impianto, l’autopsia sui corpi: la procura di Lamezia vuole vederci chiaro sulle responsabilità dell’esplosione nel silo della ditta Ilsap Bipro che ha provocato la morte di tre lavoratori, Daniele Gasbarrone di Latina e Alessandro Panella di Velletri, entrambi di 32 anni, e Enrico Amati, 37 anni di Torrita di Siena.

Dopo l’amministratore unico e responsabile della sicurezza della società Maurizio Martena, la Procura ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati anche il nome di Salvatore Martena, socio-lavoratore della Ilsap. Anche questa iscrizione, così come la prima, viene definita un atto dovuto dalla magistratura che sta cercando di individuare eventuali responsabilità su quanto accaduto. I due sono difesi dall’avvocato Francesco Pagliuso.

Il pm Luigi Maffia, al termine di una lunga riunione con gli investigatori dei carabinieri ed i tecnici, oggi ha anche disposto il sequestro dello stabilimento in cui è avvenuto l’incidente. Inoltre, al termine dell’esame esterno sui tre cadaveri compiuto dal medico legale, il magistrato ha disposto che vengano eseguite le autopsie. Gli esami autoptici sono in programma lunedì pomeriggio. Giornata in cui il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha proclamato il lutto cittadino.

Solo dopo l’autopsia le salme saranno restituite alle famiglie per i funerali che saranno celebrati nelle città di origine dei tre lavoratori. 

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