X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Ennesimo episodio ai danni di un’azienda della città. In questo caso preso di mira il cantiere per la struttura sportiva. L’Amministrazione comunale: «Vicini alle imprese»

 

di PASQUALINO RETTURA

Sul petardo all’ingresso del cantiere del nuovo palasport di Lamezia stanno indagano i carabinieri della compagnia di Lamezia che stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza posta in una zona vicina al cantiere di via del Progresso.

 

E intanto il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, in rappresentanza dell’intera Amministrazione comunale di Lamezia Terme, in una nota manifesta e ribadisce «la più sentita e avvertita solidarietà a tutte le realtà imprenditoriali che sono state in queste ultime ore oggetto di atti intimidatori diretti ad un chiaro scopo di estorsione».

 

L’Amministrazione comunale «condanna con forza tali illecite condotte e attesta che sarà al fianco di tutte le imprese che continuano ad esercitare con passione attività d’azienda nonostante la già nota congiuntura economica a cui si aggiungono questi riprovevoli e meschini attentati. Peraltro, la scorsa notte l’ultimo degli atti intimidatori ha colpito il cantiere di quella che sarà una delle opere più rappresentative della città di Lamezia Terme, ovvero il nuovo palazzetto dello sport e la società appaltatrice Cofer costruzioni s.r.l. della famiglia Ferraro, già in precedenza oggetto di altri due messaggi intimidatori con riferimento sempre al ridetto cantiere».

 

E l’Amministrazione comunale «prende atto che la suddetta società appaltatrice, nonostante i vili gesti, ha continuato e continuerà a lavorare efficacemente per la realizzazione dell’opera pubblica e la invita a proseguire come ha sempre fatto nell’esercizio della propria attività di impresa senza condizionamenti. Confida, infine, nell’operato sempre egregio delle forze dell’ordine e della magistratura che ancora una volta riusciranno a sconfiggere ed a debellare chi ritiene di imporre in Lamezia l’inaccettabile logica della intimidazione, della violenza e della sopraffazione».

 

 

LEGGI LE INTIMIDAZIONI PRECEDENTI

 

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE