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Il Ministro Salvini alla guida di una ruspa

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CATANZARO – «Invitiamo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con le sue ruspe e le telecamere al seguito a venire a Catanzaro, nei quartieri a Sud del capoluogo di regione, dove intere zone sono sotto il totale controllo della criminalità rom, dove le Forze dell’ordine sono costrette a mantenere da anni una battaglia impari, dove nemmeno il Centro calabrese di solidarietà, impegnato in tante azioni per il sociale, riesce a stare tranquillo». Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del sindacato di polizia Fsp, lancia l’allarme sulla questione sicurezza a Catanzaro e lo fa nel giorno del furto compiuto la scorsa notte ai danni della struttura che si occupa di garantire assistenza e sostegno alle persone in difficoltà, con i malviventi che hanno sfondato una parete per portare via la cassaforte (LEGGI LA NOTIZIA).

«Non sappiamo ancora cosa potrà emergere dall’attività investigativa che sarà portata avanti – aggiunge Brugnano – ma non occorre questo episodio per comprendere la condizione drammatica che si vive in questi quartieri. Lo spaccio di droga è giornaliero, come dimostrano le diverse operazioni di polizia, il degrado è impressionante, nessuno può pensare di vivere serenamente perché è consapevole che deve fare comunque i conti con atti illegali e di vessazione. A Catanzaro, nei quartieri a Sud della città, lo Stato rischia di essere ogni giorno sconfitto. Per questo motivo – prosegue Brugnano – chiediamo al Ministro Salvini di non fermarsi alle iniziative estemporanee con tanto di telecamere al seguito, ma chiediamo di averlo qui per comprendere, personalmente, quali siano certe condizioni di vita e quanto la criminalità organizzata, sia essa cosche di ‘ndrangheta o criminalità rom, ormai anche collegate, sia capace di uccidere ogni giorno il senso della libertà e le regole dello Stato».

Brugnano ha, quindi, voluto esprimere «la piena solidarietà del nostro sindacato di polizia ala Centro calabrese di solidarietà, in prima linea con un impegno costante a favore delle persone disagiate ed in difficoltà».

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