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Hub vaccinale di Catanzaro

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CATANZARO – Un focus a tutto campo sulla campagna vaccinale, sulla volontà di implementarla andando anche nelle scuole, per continuare a migliorare i numeri già ottimi ma anche una riflessione ed una ricognizione su come rendere più efficiente la logistica, evitando i disagi che l’utenza ha patito nell’ultimo fine settimana.

È l’estrema sintesi del confronto voluto dal presidente Roberto Occhiuto ed a cui hanno partecipato i dirigenti Iole Fantozzi e Fortunato Varone, oltre all’Unità di Crisi ed ai rappresentanti o ai commissari straordinari delle aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione.

Quello che è emerso principalmente dal confronto è che lo stato di benessere statistico della campagna vaccinale in Calabria è molto elevato. Da più di un mese si raggiungono e si superano quasi sempre i target giornalieri richiesti dalla struttura commissariale nazionale retta dal generale Francesco Figliuolo.

Continua a permanere la difficoltà di Reggio Calabria, che è l’unica provincia che fatica a stare al passo ma globalmente la Regione ha iniziato l’anno con un altro giorno al secondo posto nazionale per numero di “extra dosi” rispetto al target giornaliero. Per aumentare, diventa sempre più concreta la volontà di vaccinare anche nelle scuole. Per raggiungere più persone possibili, si ritiene inoltre ancora indispensabile consentire la vaccinazione anche ai non prenotati.

Il mondo della vaccinazione libera da vincoli di prenotazione genera però non poche criticità organizzative. Da settimane ne subisce la pressione, ad esempio, l’Hub di Catanzaro Lido e le sue succursali di Davoli e di Lamezia Terme. C’è anche chi pensa che si potrebbe pensare a suddividere le fasce orarie riservando metà giornata ai prenotati e l’altra metà ai non prenotati. Questo perchè sovrapporre i non prenotati ai prenotati diventa un impegno importante che richiederebbe di ripristinare la stessa “potenza di fuoco” organizzativa che c’era in primavera.

Rimanendo all’esempio di Catanzaro, l’impegno di tutto il personale che gravita attorno all’Hub dell’Ente Fiera oggi è massimo e consente di raggiungere anche risultati ben sopra le potenzialità. Ed in tutto ciò, spesso l’organizzazione del personale richiede autentiche capriole, perché si tratta di sanitari assunti ad ore che devono espletare i loro turni anche altrove, ad esempio nelle Usca.

Dal punto di vista del personale, nel corso del vertice è stata rimarcata anche la volontà di avvalersi del personale che può essere messo a disposizione dalla struttura commissariale di Figliuolo attraverso l’agenzia Etjca. Portare a termine questo impegno per concludere la parte più densa della campagna delle terze dosi non può prescindere da un aumento del personale infermieristico, medico ed amministrativo.

È poi essenziale che si riattivi, in particolare, anche tutto il sistema di controllo degli afflussi, che in primavera era garantito da preziose sinergie con le associazioni di volontariato. Questo anche per gestire gli “open days” che mai come oggi risultano critici. Da molti addetti ai lavori è reputata infruttuosa la scelta di utilizzare questo strumento in una fase in cui la “domanda” sui vaccini è molto elevata. Organizzare un centro vaccinale vuol dire avere contezza di quanto personale si ha a disposizione e programmare un “massimo” di inoculazioni all’ora.

Con gli open days diviene giocoforza imprevedibile quale possa essere il “carico” di lavoro che si genera ora dopo ora. E può quindi accadere quello che si è registrato l’altro ieri a Lido ed a Lamezia. Nel primo caso si sono registrate attese fino anche a sei ore e lunghe code. Nel secondo caso si è dovuti stare aperti quattro ore più del dovuto (fino alle 17 anziché fino alle 13) per consentire la vaccinazione di tutti. Pur raggiungendo numeri e statistiche importanti sarà dunque necessaria un’azione sinergica per evitare che la scelta di vaccinarsi non diventi un boomerang con la somma di freddo, code e quindi assembramenti e soprattutto con grande pressione e stress sugli operatori degli hub.

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