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Un parco eolico in mare

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CROTONE – Mentre la commissione Ambiente della Regione Sicilia ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna la Giunta Musumeci a esprimere parere contrario a qualsiasi tipo di autorizzazione richiesta per la realizzazione di impianti eolici a mare, la Regione Calabria è silente e non si esprime nonostante varie sollecitazioni del fronte del no che si sta mobilitando per scongiurare l’installazione di mostri d’acciaio lungo una vasta fetta di litorale jonico, da Isola Capo Rizzuto a Monasterace Marina.

Contro i progetti delle multinazionali Renexia e Seas Med srl che vorrebbero realizzare parchi eolici di tipo galleggiante, la risoluzione approvata, su proposta del deputato Pd Nello Dipasquale, sottolinea che il Canale di Sicilia costituisce un sito d’interesse archeologico; che molti sindaci della zona a Ovest delle isole Egadi hanno espresso preoccupazioni sulle possibili ricadute negative per la marineria e l’ambiente; che nell’area insistono formazioni rocciose che nei secoli hanno causato l’inabissamento di imbarcazioni risalenti all’epoca degli scambi con l’antica Cartagine.

Le analogie corrono e s’intrecciano. I progetti proposti in Calabria da Repower Renewable spa e Minervia Vento srl si svilupperebbero a poche miglia dall’Area marina protetta Capo Rizzuto, la più grande d’Europa, il comparto della piccola pesca è in allarme e a pochi metri dal castello di Le Castella, icona della nostra regione nel mondo, sono stati rinvenuti cannoncini petrieri del XV secolo, segno evidente della ricchezza del patrimonio archeologico sottomarino delle coste crotonesi, ma gli esempi che si potrebbero fare racconterebbero tanti altri pezzi di storia.

Quello che non coincide con il caso Sicilia è l’assoluto silenzio della Regione. Più di una settimana fa l’associazione Fabbrikando l’avvenire e la coop di pescatori Hera Lacinia hanno chiesto un incontro con il governatore Occhiuto «al fine di illustrare la propria preoccupazione sull’impatto che potrebbe avere un intervento di questo tipo al già fragile equilibrio economico del settore della pesca come d’altronde paventato dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo».

Ma non è successo nulla, eppure siamo alla vigilia della scadenza per le osservazioni alle richieste di concessione di uno dei mega progetti. «Il silenzio politico e istituzionale della Regione Calabria ci meraviglia – osserva Pino Greco, leader di Fabbrikando l’avvenire – la Regione Sicilia si è già impegnata contro l’eolico offshore, in Calabria riceviamo soltanto silenzio nonostante le prescrizioni Ue impongano il coinvolgimento delle comunità locali e dei pescatori. O è malafede – conclude Greco – o superficialità».

È appena il caso di ricordare che Occhiuto è rimasto silente anche rispetto all’interrogazione del consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci, che chiedeva studi, verifiche e analisi di costi e benefici per il territorio, e che anche il presidente provinciale del Sib (sindacato italiani balneari) di Crotone, Luca Manica, che già aveva espresso perplessità sull’eolico offshore per l’impatto negativo sul turismo, ha sollecitato un confronto con il presidente della Regione chiedendo che prenda posizione sulla vicenda.

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