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Un passeggero disabile all'aeroporto di Lamezia Terne

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All’aeroporto di Lamezia Terme è scattata una vera e propria emergenza per l’assistenza ai viaggiatori con ridotta mobilità a causa della carenza del personale

LAMEZIA TERME – Situazione drammatica in aeroporto, messa a rischio la sicurezza dei passeggeri e dei dipendenti Sacal. Sembra che vari impiegati siano costretti a lasciare sguarniti i loro uffici, perché chiamati dalla direzione Sacal a “dare una mano” ai loro colleghi del settore Prm (passeggeri a ridotta mobilità) in quanto il numero insufficiente di addetti, distribuiti su più turni, non riesce a far fronte alla richiesta di assistenze ai passeggeri con ridotta mobilità.

Emblematico quanto accaduto ieri l’altro, definito dai lavoratori giovedì nero, perché su 12.000 passeggeri circa, con 37 voli in arrivo e 37 in partenza (totale 74), si sono registrate circa 225 assistenze totali. L’assistenza Prm consiste nell’accompagnare i passeggeri con disabilità con una carrozzina dalla loro automobile fin su nell’aereo, e viceversa, a seconda della patologia.

L’APPELLO DEI DIPENDENTI DELL’AEROPORTO ALL’ANAC

«Giovedì 20 luglio, per esempio, con il Toronto Lamezia anche in ritardo, siamo andati in tilt – dichiara uno degli operatori – noi del settore terminal Prm siamo in difficoltà come sempre, non è cambiato nulla. Non si sa perché l’Enac chiude gli occhi: il personale è allo stremo con 220 assistenze, con il pericolo che possa accadere qualcosa di grave. Impiegati che fanno gli operai, persone dell’ufficio che spingono carrozzine non fanno pausa pranzo: c’è un caos totale. Tutti i giorni a noi assistenti chiedono straordinari».

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«Appena si è sotto la tettoia alla postazione Prm arrivo passeggeri se si schiaccia il citofono dalla sala amica, non arriva nessuno. Forse l’amministratore unico e il direttore del personale vorrebbero metterci con le spalle al muro per fare venire il privato. Stiamo facendo 200 assistenze al giorno senza ferie. Basterebbe che i funzionari Enac si affaccino dalla finestra e vedano che i mezzi non sono idonei, che il personale è allo stremo. Inoltre, poiché le assistenze in arrivo e in partenza sono tantissime siamo costretti a caricare sui mezzi 10 oppure 15 persone alla volta, invece degli 8 consentiti. Gli ambulift poi sono vecchi e non hanno nemmeno l’aria condizionata. Immaginate com’è aspettare con 15 persone sotto il sole per 20 o 30 minuti».

EMERGENZA ALL’AEROPORTO DI LAMEZIA TERME, A RISCHIO SERVIZI PER I PASSEGGERI CON RIDOTTA MOBILITÀ

Se persiste questa situazione drammatica, vorrebbe significare che le carenze individuate dall’Enac lo scorso mese di settembre, quasi un anno fa, non hanno sortito effetti, ovvero: “una diffusa carenza di personale nei vari settori e una evidente carenza infrastruttura”.

Quali i provvedimenti dell’amministratore unico Marco Franchini e del direttore personale Andrea Falvo? L’Enac viene meno così al controllo della “corretta applicazione dei Regolamenti comunitari in materia di Diritti del Passeggero, curando i parametri di qualità dei servizi aeroportuali”, come potrebbe rilasciare “una certificazione” veritiera? «Sarebbe ora – dichiara infine un altro dipendente – che il presidente Enac Pierluigi Di Palma, il direttore aeroporti Calabria Carlo Marfisi, e il direttore generale Alessio Quaranta vengano a fare controlli più adeguati prima di rilasciare la certificazione di standard qualitativi e requisiti di sicurezza. Bisogna mettere fine al massacro dei servizi. Siamo costretti a lavorare senza nessuna possibilità di migliorare la vita in ambito lavorativo e sociale. Ci chiediamo cosa fanno gli ispettori del lavoro».

Purtroppo, mancando il consiglio di amministrazione, con il delegato del comune di Lamezia Terme, la realtà aeroportuale e la gestione della Sacal rischiano di sfuggire a qualsiasi controllo democratico ed anche agli organi preposti.

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