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CATANZARO – Non premiano certo la Calabria i dati emersi dall’ultimo rapporto Eurostat.

La Calabria, infatti, figura tra le prime tre regioni in Europa per tasso di disoccupazione giovanile. Dopo le aree spagnole di Melilla e Ceuta, che fanno registrare rispettivamente un tasso di disoccupazione giovanile i del 69,1% e del 63,3%, infatti, è la Calabria a far registrare il record di giovani senza lavoro con un tasso del 58,7%.

Se poi si considera che in entrambi i casi delle regioni spagnole più che di Regioni si tratta di enclavi dai dati dall’attendibilità relativa a causa della dimensione del campione (Ceuta ha meno di 80 mila abitanti e Melilla poco più di 78 mila) allora la situazione della Calabria diventa sostanzialmente la peggiore d’Europa.

Al quarto posto nell’Ue per disoccupazione giovanile c’è l’Andalusia (Spagna, 58,7%), seguita dalla Sicilia (57,2%) e dalla Sardegna (56,3%). Seguono Mayotte (territorio francese d’oltremare tra il Mozambico e il Madagascar, al 54,5%), la Macedonia Anatolica e Tracia (Grecia, 53,4%), la Tessaglia (52,7%) e la Grecia Centrale (52,6%). Tra le dieci regioni con la più bassa disoccupazione giovanile d’Europa, nove su dieci sono in Germania, una è nel Regno Unito.

I Commenti al dato sulla disoccupazione giovanile in Calabria

Mario MagnoParticolarmente preoccupati sono i primi commenti ai dati Eurostat sulla Calabria. «La Calabria, con un poco incoraggiante 58,7%, è la regione europea che nel 2016 ha fatto registrare il maggior tasso di disoccupazione giovanile – ha confermato il consigliere regionale Mario Magno – Questi risultati testimoniano la mancanza di politiche del lavoro adeguate per far crescere i livelli occupazionali nella nostra Regione. Sia il governo nazionale che regionale, troppo spesso, hanno enunciato a parole interventi a loro dire ‘importanti’ per alleviare la piaga della disoccupazione giovanile che, invece, non hanno trovato nei fatti alcun riscontro concreto».

Per Magno, quelle adottate negli ultimi anni sono solo «soluzioni tampone il cui unico risultato è stato quello di alimentare false speranze nei giovani ed accrescere le sacche di precariato. Inoltre, sempre nel 2016, cinque regioni italiane hanno fatto registrare un tasso di disoccupazione di almeno il doppio della media Ue, che si attesta all’8,6%. Tra queste la Calabria si colloca al primo posto con un tasso di disoccupazione pari al 23,2%. Mi auguro – conclude – che governo nazionale e regionale facciano ammenda degli errori commessi e puntino a favorire politiche del lavoro che realmente incidano sui livelli occupazionali e privilegino competenze, professionalità e merito».

Dalila NesciDi tenore altrettanto critico sono le dichiarazioni dei parlamentari Cinquestelle Dalila Nesci e Paolo Parentela per i quali «la necessità di garantire un lavoro stabile e dignitoso ai giovani calabresi resta la priorità politica».

Quelle fatte registrare in Calabria riguardo la disoccupazione «sono cifre impressionanti – affermano i pentastellati – che confermano l’inutilità delle politiche occupazionali attuate trasversalmente dal vecchio regime, il quale agendo secondo logiche clientelari non ha mai preso in considerazione le possibilità di lavoro nell’ambito delle fonti energetiche alternative e del riciclo dei rifiuti. In Calabria l’esperienza di governo di Oliverio è stata la fotocopia della precedente, benché propagandata come discontinua. Di più, sotto la gestione Oliverio si sono moltiplicate pratiche familistiche rovinose, favorite da un accentramento di potere evidente quanto sbagliato».

Paolo ParentelaA dimostrarlo ci sarebbe «la gravissima vicenda dei fondi per il teatro. Ancora, la sepoltura di ogni sviluppo turistico e culturale si deve alla miopia di Oliverio, il cui singolare apparato burocratico è tra le cause prime della paralisi della Regione. Tra l’altro ora c’è il rischio concreto che il rilancio di Lorica salti per il fallimento, prevedibile dalle origini, del progetto dei nuovi impianti di risalita». 

Domenico BevacquaInfine il consigliere regionale del Partito democratico Domenico Bevacqua ha messo in luce come «i dati Eurostat 2016 certificano, per l’ennesima volta, che la Calabria è la regione europea con il più alto tasso di disoccupazione giovanile». Il Consigliere regionale del Pd si chiede «di quale futuro continuiamo a parlare se le forze più vive delle nostre comunità continuano a essere escluse dal mercato del lavoro, dal raggiungimento di una capacità reddituale minima per consentire loro di avviare un progetto di vita?»

Per l’esponente politico «davanti a questa situazione disperante e disperata, ogni altra questione deve passare in secondo piano. Sei giovani calabresi su dieci non lavorano e tutta la classe dirigente calabrese si deve interrogare sul perché e deve avanzare proposte e soluzioni credibili: non domani, ma oggi, subito. Siamo tutti perfettamente a conoscenza delle ingessatura in cui è costretto il bilancio regionale dalle dissennate gestioni del passato. Altrettanto bene, sappiamo che le uniche possibilità reali per lo sviluppo sono rappresentate dai fondi UE. Se, però, ciò che si manifesta è il disastro che le cifre ci restituiscono, la conclusione non può che essere una sola: questi fondi sono usati in maniera sbagliata, continuando a perseguire politiche di corto respiro, focalizzate sul contingente e incapaci di avviare la paziente e necessaria costruzione di uno sviluppo sostenibile nel tempo. Soprattutto, da quel che mi è dato di rilevare dalla mia esperienza consiliare, non si registra l’impiego dei fondi per misure strutturali e potenzialmente autoriproducibili nel tempo: si persevera, invece, nella polverizzazione e nella volontà di tamponare le plurime falle che si presentano, senza programmare in ragione di una visione organica e lungimirante. Ci vuole coraggio – conclude Bevacqua – il coraggio di scardinare le rendite di posizione, burocratiche o politiche che siano». 

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