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Aldo Casalinuovo

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CATANZARO – Dalle parti del centrosinistra la prima linea è decisamente affollata di candidati a sindaco. E il centrodestra, che ancora arranca ma solo aspettando l’elezione del presidente della Repubblica, può sfregarsi le mani pensando di non dover traslocare da Palazzo de Nobili.

Ieri è stata la volta dell’annuncio della candidatura dell’avvocato Aldo Casalinuovo, figlio di Mario, storico socialista, già presidente del Consiglio regionale, deputato e ministro della Repubblica. Una disponibilità che era stata espressa già al coordinamento dei circoli del Pd alle prese con le consultazioni per individuare il nome del candidato da portare al tavolo del Nuovo centrosinistra, chiaramente orientato altrove.

Quella di Casalinuovo, quindi, è la terza candidatura e arriva dopo l’annuncio del professore, avvocato e iscritto al Pd, Valerio Donato che, in maniera autonoma ha scelto la via dell’impegno civico su sollecitazione di amici e supporters, contrapponendosi al professore Nicola Fiorita, non iscritto al Pd ma acclamato dalla base e dal tavolo della alleanza in costruendo al lavoro da mesi per portare a sintesi le diverse posizioni, ma senza prendere in considerazione l’ipotesi di svolgere le primarie di coalizione

«Mi candido sindaco perché credo che ci sia la necessità di un impegno diretto – ha affermato Casalinuovo -. Però io non credo all’uomo solo al comando, è necessario che si crei una squadra quanto più ampia possibile. Credo in una proposta civica che si pone al di sopra e al di fuori». Pronto anche il simbolo della lista che lo sosterrà: “Catanzaro Futura-Bene Comune-Bella, solidale, europea”. Nessun passo indietro ma tante accese critiche al Pd che ha sbagliato il metodo «e contribuito a creare la confusone in cui ci troviamo». In sostanza, la parte del Pd che si presenta come minoritaria avrebbe preconfezionato il risultato finale del sostegno ad una candidatura del leader di “Cambiavento”.

Il Pd, alle prese con i congressi, si trova plasticamente spaccato: una parte – soprattutto tra gli ex Margherita, quindi, centristi per vocazione, sostiene Donato; un’altra, di estrazione socialista ed ex Ds, sta con Casalinuovo (e ieri di esponenti del Psi alla Casa delle Culture di Catanzaro ce ne erano tanti, prima di tutto l’ex segretario provinciale e consigliere regionale Pierino Amato). Verrebbe da chiedersi: allora con Fiorita chi ci sta? Sicuramente i Cinque Stelle. «Nicola Fiorita è la figura migliore per costruire un’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico, aperta alla società civile e a tutte le forze politiche progressiste – ha dichiarato il deputato Cinque Stelle, Paolo Parentela -. Con lui battiamo le solite vecchie destre, che hanno fatto tanto male a Catanzaro. Abbiamo la possibilità e il dovere di cambiare la città, nella direzione della trasparenza amministrativa, della partecipazione popolare, della sostenibilità, dell’innovazione e dell’inclusione». Non resta che attendere l’esito dei congressi.

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