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Scuola, Usr Calabria e Apt Catanzaro: «Neppure la sentenza è applicata», nessuna assunzione dalla graduatoria permanente per i Responsabili amministrativi


CATANZARO – Da diversi anni, un gruppo di professionisti che svolgono la qualifica di Direttori dei servizi generali ed amministrativi presso le scuole della Provincia di Catanzaro – inseriti nella graduatoria permanente provinciale per il profilo professionale di Responsabile Amministrativo/Dsga – attendono che l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria proceda alla loro assunzione in ruolo.

Usr Calabria ed Apt di Catanzaro firmano una lettera in cui chiedono che si attinga alla graduatoria in essere: «Perseverando nelle sue inadempienze, l’Ufficio Scolastico Regionale non ha neppure proceduto all’aggiornamento periodico della graduatoria permanente – in violazione delle previsioni stabilite dalla legge spiegano – Del tutto inattuata è rimasta anche l’attivazione delle procedure annuali di trasferimento nelle graduatorie permanenti di altre province».

CATANZARO, GRADUATORIA PER RESPONSABILI AMMINISTRATIVI BLOCCATA

I Dsga si sono rivolti al Tribunale di Catanzaro – Sezione Lavoro per ottenere il riconoscimento del loro diritto all’assunzione in ruolo nel relativo profilo professionale. «Il Tribunale adito decideva in favore dei ricorrenti con sentenza del maggio 2023, accogliendo integralmente le domande proposte. – si legge nella nota – In particolare, il giudicante rilevava la violazione, da parte dell’Amministrazione scolastica, della superiore disciplina in tema di ripartizione dei posti per gli aa.ss. 2020/2021 e 2021/2022. In relazione a tali anni scolastici, infatti, l’Amministrazione ha ammesso che le immissioni in ruolo del profilo di DSGA sono avvenute attingendo dalla sola graduatoria di merito del concorso.
Quanto all’a.s. 2020/2021, per l’immissione in ruolo nel profilo di DSGA nella provincia di Catanzaro vi erano 15 posti disponibili, ma ve ne sono state soltanto 8, tutte effettuate con vincitori del concorso del 2018; analogamente, per l’a.s. 2021/2022, i posti disponibili erano 14, ma l’immissione in ruolo è stata una soltanto e, anche in tal caso, riguardava una vincitrice del concorso del 2018».

«È, dunque, evidente che, l’Amministrazione scolastica abbia omesso di procedere all’immissione in ruolo nel profilo professionale di Dsga attingendo anche alla graduatoria permanente provinciale del 2004. – prosegue la lettera – Peraltro, il ministero dell’Istruzione ha di fatto impedito agli aspiranti di fare valere i titoli nel frattempo maturati e di ottenere un punteggio migliore e, conseguenzialmente, una più favorevole posizione in graduatoria, anche in vista dell’immissione in ruolo».

SENTENZA DEFINITIVA MA NON ANCORA APPLICATA

La sentenza, ritualmente notificata, non impugnata è divenuta cosa giudicata. «Tuttavia, – spiegano – in un primo momento, il ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sua articolazione regionale, ha preso tempo, asserendo che per poter dare seguito al giudicato avrebbe dovuto attendere le disposizioni dell’Amministrazione centrale. Ha perseverato, poi, nelle sue inadempienze, anche dopo la pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 150 del 28.7.2023, con il quale è stato determinato il contingente annuale per le immissioni in ruolo del personale Ata. Nell’allegato veniva assegnato alla Calabria un contingente di 44 posti.
La predetta tabella specifica che le unità di personale profilo DSGA, considerato l’esaurimento delle graduatorie degli idonei al concorso del 2018, possono essere utilizzate per le nomine in ruolo per l’a.s. 23/24. Ciò nonostante, – lamentano ancora da Usr Calabria e Apt di Catanzaro – l’Usr, nonchè l’Atp di Catanzaro, non ha ottemperato al giudicato, non dando, peraltro, contezza delle ragioni interpretative per le quali non ha inteso dare seguito, per le sole posizioni della provincia di Catanzaro, al riparto del contingente ed alla conseguente assunzione in ruolo».

«Non si comprende il perché di un agire di tal fatta e quali siano state le motivazioni sottese a questa determinazione dell’Amministrazione, che ha utilizzato due pesi e due misure. – concludono – Ci si chiede quanto ancora gli aspiranti, vittoriosi nella sentenza, idonei della graduatoria approvata nel 2004 dovranno attendere per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Si spera non un altro ventennio!»

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