X
<
>

Ornella Muti con Anton Giulio Grande e Gianlorenzo Franzì

Condividi:
3 minuti per la lettura

LAMEZIA TERME – Ha aperto i battenti la nona edizione del “Lamezia International Film Fest”, nell’inedita location del Parco della Piedichiusa. Lo spazio, antistante il torrente Piazza, sarà, fino a sabato 16 luglio, una sala cinematografica sotto le stelle. Madrina e ospite della giornata inaugurale è stata Ornella Muti, l’attrice che rappresenta l’idea di un cinema italiano senza tempo, capace di esprimere l’inquietudine della giovinezza e la libertà della maturità.

Ha lavorato con grandi registi italiani e internazionali, tra cui Mario Monicelli, Jean Luis Bunuel, Dino Risi, Castellano e Pipolo, Ettore Scola, Carlo Verdone e Woody Allen. Un’interprete che ha saputo costruire un successo duraturo e transgenerazionale.

L’incontro con Ornella Muti ha offerto un contributo a una migliore conoscenza del suo percorso artistico. Gianlorenzo Franzì, direttore artistico del LIFF, ha illustrato il film del debutto cinematografico di Ornella Muti, nel 1970, con “La moglie più bella” di Damiano Damiani, che è la storia dell’emancipazione femminile nel sud Italia.

L’attrice ha ricordato quella pellicola come «un film che segna di una brutta storia per le donne siciliane, costrette a sposarsi per salvare l’onore. È la vicenda di Franca Viola che lottò per i suoi diritti, per opporsi al matrimonio riparatore. È stato importante interpretare un personaggio così forte».

Nella filmografia di Ornella Muti, ci sono lungometraggi sotto la direzione di grandi cineasti, tra cui Marco Ferreri. Nel ricordo dell’attrice, Ferreri «era speciale come i suoi film. Erano film difficili. Il pubblico restava scioccato da quello che veniva raccontato. Oggi, non ci sono registi coraggiosi, che esprimono cose forti e fuori dal comune».

Il ritratto di un’artista completa che ha ripercorso appassionatamente la sua carriera e il lavoro interpretativo: «Il solo aspetto esterno – ha dichiarato Ornella Muti – non cattura lo spettatore. Il pubblico deve entrare nel film, deve commuoversi. La missione dell’attore è arrivare al pubblico».

Lo stilista lametino Anton Giulio Grande, commissario straordinario della Calabria Film Commission, ha reso omaggio all’attrice, definendola «una bellezza iconica, senza tempo. Gli aggettivi non bastano per designare la bellezza e il talento di Ornella Muti. Ci tenevo che fosse lei a inaugurare il LIFF».

La carriera di Ornella Muti eccelle in tutti i campi, sia nella commedia che nel dramma: «È passata dal cinema alla tv – ha continuato Grande – con garbo ed eleganza. Mi legano a Ornella tanti ricordi della mia crescita creativa e professionale». Ornella Muti ha rivelato le professioni alternative, se non avesse intrapreso la carriera del cinema: «Avrei voluto fare la maestra, perché amo i bambini. Oppure sarei diventata una ballerina, ma la danza richiede sacrificio e applicazione».

Al termine dell’incontro, Gianlorenzo Franzì ha consegnato a Ornella Muti il premio “Ligea”. È seguita la proiezione del film “La moglie più bella”. Il Parco della Piedichiusa ospiterà personaggi, storie, proiezioni e approfondimenti, per serate all’insegna del cinema d’autore e di qualità, Stasera, un altro ospite di eccellenza. Per la sezione “Esordi d’autore”, il LIFF vedrà la presenza dell’attore Toni Servillo.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE