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COSENZA – «Buongiorno Pasquà, mi devi scusare, mi vergogno, non sto guadagnando un centesimo, Pasquà, vediamo se lo prendo oggi, mi devi credere, sull’anima di mia mamma, ti posso assicurare che sono con cinque e dieci euro in tasca».

A parlare, con tono disperato, è il titolare di una carrozzeria di Dipignano, finito nel vortice del racket. È marzo 2020, in piena emergenza sanitaria, e la sua attività è praticamente ferma: non ci sono clienti perché, complice il lockdown, il mercato delle auto è paralizzato. 

Decide quindi di rivolgersi a Pasquale Falvo il quale, però, dall’altro capo del telefono, non sembra mostrare comprensione: dopo avergli prestato il denaro, lo chiama ogni giorno per sapere quando potranno incontrarsi.

«Pasquà, io non ti ho chiamato perché, mi devi credere Pasquà, sono con sette centesimi in tasca, oggi o domani dovrebbero prendersi la macchina e mi faccio portare qualche soldo», si giustifica. Ma Falvo insiste: «Sto scendendo» (a prendere i soldi, ndr). «Eh, non è venuto nessuno Pasquà, mi sento proprio mortificato, verso di te».

«Due anni fa circa, il mio compagno col quale convivevo andò via di casa ed io iniziai ad avere un po’di difficoltà economiche, così decisi di rivolgermi a Pasquale Falvo chiedendogli 2mila euro in prestito – racconta agli inquirenti un’altra vittima di usura – lo stesso Falvo mi chiedeva a garanzia del prestito dell’altro oro, che io gli ho dato (…), nello specifico ricordo di avergli dato una parure composta da un collier e un bracciale entrambi in oro giallo, un anello in oro giallo con una pietra acquamarina, un completo di anello ed orecchini in oro giallo con delle pietre ed altri orecchini. Gli accordi – aggiunge la donna – erano che alla fine della restituzione da parte mia del capitale iniziale di 2mila euro, Pasquale mi avrebbe restituito l’oro da me datogli».

A finire “strozzati”, in altre occasioni, anche un ex maresciallo dei carabinieri transitato nel ruolo civile per motivi di salute, oltre a dipendenti di diverse cooperative in forze presso il Comune. (c. f.)

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