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La bimba tra le braccia di un soccorritore

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Mentre da Roma arriva la notizia che la bambina di 9 anni rimasta ferita gravemente nella tragedia delle Gole del Raganello (LEGGI LE NOTIZIE SULLA VICENDA) del 20 agosto scorso è fuori dalla prognosi riservata ed è stata trasferita in pediatria, in Calabria l’Associazione nazionale dei comuni ha preso posizione nel dibattito che si è aperto dopo quella drammatica giornata. «Troppo spesso con il sindaco si fa il tiro al piccione: è facile caricare le responsabilità sui sindaci. Ci assumiamo le nostre responsabilità che la legge prevede, comprese quelle legate all’essere autorità locale di protezione civile, però chiediamo e pretendiamo anche strumenti e mezzi sufficienti per esercitare appieno queste responsabilità» ha detto il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, sintetizzando il senso di un incontro svoltosi a Lamezia Terme insieme al presidente di Upi Calabria, Enzo Bruno, per un confronto con i sindaci sulle tematiche in materia di allerta meteo. «Evidenziamo – ha aggiunto Callipo – che il sistema delle allerte così com’è concepito non funziona, non è pienamente efficace. Se ogni giorno un sindaco riceve un’allerta gialla, deve avvisare i propri concittadini di evitare tutta una serie di azioni e di bloccare tutta una serie di cose che possono essere a rischio. Probabilmente, se facessimo questo tutti i giorni, alla lunga i cittadini non ci seguirebbero più. L’allerta gialla e  arancione, attualmente, prevedono lo stesso tipo di iniziative.  Non lo riteniamo corretto perché l’allerta gialla arriva quasi ogni giorno, mentre l’arancione, arriva in occasioni più limitate. E’ una distinzione che deve essere fatta e richiede una modifica normativa che proporremo anche a livello nazionale».

«Oggi – ha sostenuto il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci – dobbiamo capire il vissuto giornaliero e cercare di capire cosa fare. Deve esserci una solidarietà tra tutte le istituzioni in campo, altrimenti non se ne esce. Ci sono dei deficit, sicuramente in riferimento all’allerta meteo, ma io voglio mettere l’accento su criticità che riguardano sia la viabilità sia l’edilizia scolastica. Noi abbiamo la richiesta di notizie per quanto riguarda gli istituti scolastici. Vi posso assicurare che in base alle nuove normative dello Stato che giustamente ha alzato il livello della sicurezza, quasi tutti gli istituti scolastici italiani, non sono in linea con i nuovi parametri di sicurezza. Allora che facciamo? Scarichiamo sui sindaci e sui presidenti di Provincia le responsabilità? Oppure ci sediamo e capiamo tutti insieme cosa fare e come andare avanti? Sono rispettoso dell’indagine che sta facendo la Procura della Repubblica di Castrovillari ma noi abbiamo il dovere politico di andare a capire come analizziamo i problemi, quali sono i deficit che abbiamo e poi affrontarli tutti insieme».

Il sindaco di Civita

«Non c’è da difendersi ma da mettere in chiaro cosa significhi allerta gialla in un comune dove dal primo agosto al 26 agosto ne abbiamo avuti venti. Io mi auguro si riesca a capire se a monte sia successo qualcosa, ma senza minimamente dare colpe: adesso è il momento di capire lo stato dell’arte e se tutto quello che è successo si poteva o meno prevedere». Lo ha detto il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, che ha partecipato alla riunione indetta da Anci ed Upi . «Ormai – ha aggiunto – le conseguenze giudiziarie sono già state ben segnate. Mi auguro che ci sia la certezza che le colpe vengano ben identificate. Credo che verrò iscritto nel registro degli indagati. Mi auguro che quelle che sono in questo momento le segnalazioni portino anche la magistratura a fare il proprio dovere, ma a capire che, per quanto riguarda l’allerta meteo, minimamente si poteva prevedere questa calamità naturale. Abbiamo fatto richiesta ufficiale di avere i dati pluviometrici di quel giorno, ma penso che il dato sia che non pioveva. Se pioveva succedeva a sette, otto chilometri, in montagna. La tragedia che ha colpito la mia comunità ed il territorio ha bisogno non di capri espiatori ma di verità ed è questo quello che io chiedo».

Convocato il Consiglio regionale

Intanto la La Conferenza dei presidenti dei gruppi del Consiglio regionale della Calabria, riunitasi con il coordinamento del presidente dell’Assise, Nicola Irto, ha deciso di convocare l’assemblea per il 12 settembre prossimo per una seduta interamente dedicata all’emergenza, alla sicurezza del territorio e alle infrastrutture in Calabria, anche in seguito alla tragedia delle Gole del Raganello.

 

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