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Il Crati esondato

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CATANZARO – Il presidente della Regione Mario Oliverio ha effettuato ieri un sopralluogo nelle aree del territorio di Corigliano-Rossano colpite dalle straripamento del fiume Crati verificatosi nella notte tra martedì e mercoledì scorsi (LEGGI LA NOTIZIA). Oliverio, che ha mantenuto in questi giorni un costante contatto con la Protezione civile regionale, si è recato nelle frazioni dove numerosi sono stati gli allagamenti che hanno interessato attività produttive, in particolare agrumicole e zootecniche, e abitazioni, causando notevoli danni e perdita di bestiame. Con il presidente, il consigliere delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri e i funzionari della Protezione civile responsabili del “Volontariato”, Domenico Costarella, e della “Gestione dei Rischi Naturali e Antropici”, Michele Folino Gallo. Il fiume Crati è esondato a causa delle intense piogge che hanno colpito il cosentino (LEGGI LA NOTIZIA).

La Protezione civile è presente sui luoghi dell’evento con propri uomini e mezzi e coordinando le associazioni di volontariato, al momento nove con oltre 30 volontari impegnati, che continuano ad operare in soccorso alla popolazione.

Il presidente della giunta regionale ha incontrato le famiglie colpite, entrando nelle case devastate da acqua e fango, come le stalle.

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«La mancata cura del territorio e delle aste fluviali nel corso di un lungo periodo – ha detto il presidente Oliverio – porta oggi il conto. È una situazione che si ripete dappertutto non solo qui a Corigliano: l’altro giorno a Crotone, ancora prima nel lametino, nella Piana di Gioia Tauro, nel vibonese, nella Locride. Stiamo lavorand attraverso interventi per la ripulitura e la messa a regime delle acque dei fiumi. Abbiamo messo in campo un programma di interventi per la messa in sicurezza del territorio. Qui il Crati costituisce una delle maggiori criticità. È stato oggetto di un primo intervento di consolidamento degli argini in un tratto esondato negli anni scorsi. È necessario che si realizzi un intervento più complessivo di messa in sicurezza e di regolazione del deflusso delle acque. È chiaro che l’emergenza di questi giorni impone interventi con carattere d’urgenza per evitare il riproporsi di situazioni quali quelle verificatesi».

Obiettivo nell’immediato è quello di dare aiuto alle strutture produttive per tenderle agibili.

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«Ora siamo in attesa che il Governo dichiari lo stato di calamità naturale per come da noi richiesto», ha detto Oliverio.

«Gestione dell’emergenza Thurio scandalosa. Chiediamo la rimozione del commissario di Corigliano Rossano Domenico Bagnato e del neo dirigente Amica. Dopo 72 ore quasi 40 persone vivono in una situazione igienico-sanitaria gravissima e le istituzioni sono scappate via dopo le prime 24 ore. Tutto ciò è vergognoso».

È quanto dicono invece i parlamentari 5 Stelle Rosa Silvana Abate, Francesco Sapia e Francesco Forciniti «Siamo sui luoghi dell’alluvione da venerdì, le ditte di pulizia non potranno mai entrare ed intervenire in queste abitazioni se prima non verrà tolta la melma e il fango. Ma la cosa più grave è il silenzio e la fuga delle istituzioni preposte a portare gli aiuti. Le varie sollecitazioni non sono servite a nulla. Il Commissario Bagnato ci ha chiamato solo venerdì sera alle 20 per dirci che stavamo aizzando le persone. Gente che è ancora senza acqua e senza corrente. Con gli animali morti nelle stalle e le case ancora piene di fango e degli alimenti andati a male in frigoriferi e congelatori. Non hanno mandato un gruppo elettrogeno. Qui Bagnato non s’è visto, non è venuto a vedere di che stiamo parlando. Il suo vice Lizzano ha fatto una comparsata, così come il neodirigente Amica che oggi dice di avere la bronchite. Chiederemo la rimozione di tutti i responsabili che hanno lasciato la gente in quelle condizioni»

Intanto secondo alcune indiscrezioni pare che la Procura della Repubblica di castrovillari abbia aperto un’inchiesta. Il Procuratore capo Facciolla ha richiesto al Comune una serie di atti per accertare eventuali responsabilità.

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