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L’edicola prima danneggiata e poi (in basso) completamente distrutta

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LUZZI (COSENZA) – Opera di vandali oppure di qualche automezzo in transito lungo la strada? Difficile al momento stabilirlo. Resta, però, lo sdegno e la rabbia per quanto accaduto, probabilmente nella primissima mattinata di ieri, nei pressi del santuario della Madonna della Cava, a Luzzi. La dodicesima stazione della Via Crucis è stata ritrovata a pezzi. L’edicola, sulla quale era collocata la maiolica raffigurante la morte di Gesù in croce, realizzata dall’artista Franco Federico, è stata rinvenuta in frantumi da alcuni passanti.

Nelle scorse settimane lo stesso manufatto (posizionato lontano da margini della carreggiata) era rimasto danneggiato forse a causa di una manovra errata di qualche automezzo.

Il parroco don Andrea Lirangi, da quanto si è appreso, pare avesse già dato incarico una impresa edile locale di provvedere alla sistemazione dell’edicola sacra. L’intervento sarebbe stato poi rinviato a causa del maltempo. Ieri mattina, purtroppo, la spiacevole sorpresa che ha suscitato profonda indignazione nei luzzesi ed in particolar modo dei tanti devoti che frequentano l’agreste santuario mariano nei cui pressi, secoli orsono, la Madonna apparve alla giovane pastorella storpia Lucrezia Scalzo dandole la guarigione. Il disappunto, inevitabilmente, corre sui social.

«Non ci sono parole. Chi è responsabile deve pagare per questo sfregio», commenta Pasquale. Per Andrea, invece, «rimanda oggi, rimanda domani ecco cosa succede», mentre per Vincenzo «può essere che il maltempo abbia fatto il resto nel farla cadere» essendo la cappellina già gravemente danneggiata.

La pensa diversamente Francesco il quale si dice convinto che «è stata presa a mazzate, altro che il maltempo», puntando il dito contro gli incivili e maleducati. Armando ritiene che «bisogna cercare di individuare chi ha compiuto questo atto di una gravità estrema». Unanime condanna per l’accaduto e l’auspicio che l’edicola possa essere ricostruita presto.

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