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CATANZARO – Padre Fedele Bisceglia, l’ex frate accusato di violenza sessuale ai danni di una suora, è stato assolto nel secondo processo d’appello dopo che la Cassazione aveva annullato la precedente condanna (LEGGI LA NOTIZIA). Pena ridotta per il segretario dell’ex frate, Antonio Gaudio, condannato per un caso di violenza a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Gaudio, in particolare, è stato assolto, perchè il fatto non sussiste dall’accusa di avere violentato in due occasioni la religiosa ma è stato condannato per la violenza su una ospite dell’Oasi Francescana di Cosenza.

Assolto perché il fatto non sussiste: è questa la formula usata dai giudici della Corte d’appello di Catanzaro. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio verso le 13, per uscirne dopo poco più di un’ora.

I due imputati erano a vario titolo accusati di aver abusato sessualmente – tra il febbraio e il giugno del 2005 – di una suora all’interno dell’Oasi Francescana di Cosenza. 

Poche ma significative le parole pronunciate dal frate subito dopo la sentenza: «Sono commosso, ci sentiamo più tardi». Padre Fedele Bisceglia è stato raggiunto telefonicamente dall’Agi subito dopo la sentenza.
Nel pomeriggio Padre Fedele ha aggiunto all’Ansa: «Adesso spero di poter tornare a dire messa, altrimenti non ha valore. Se non tornassi a dirla sarei uno sconfitto». Dopo avere saputo la notizia, Fedele – sospeso a divinis ed allontanato dall’ordine dei cappuccini dopo la precedente condanna – si è recato in chiesa. «Ringrazio Gesù – ha detto – e la Madonna della Catena. Ho sempre creduto nell’assoluzione perché una cosa del genere neanche l’ho pensata. Perdono e prego per la suora perché si ravveda».
«Questa sentenza è il frutto del duro lavoro di dieci anni, già la Corte di Cassazione ci aveva visto lungo e finalmente abbiamo trovato dei magistrati che applicano le norme del processo penale», il commento dell’avvocato Eugenio Bisceglia. Padre Fedele, che non ha mai smesso di essere missionario nonostante la sospensione dal ministero, e che si è sempre detto innocente e vittima di un complotto per togliergli l’Oasi Francescana, la sua “creatura, non era presente in aula .

La sentenza, la quarta in questo lungo cammino giudiziario, è stata emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro nella sua nuova composizione (Maria Vittoria Marchianò presidente, Bianchi e Grillone giudici a latere). La scorsa udienza il pg Raffaella Sforza (ex pm della Dda di Catanzaro) aveva sostanzialmente chiesto la conferma della condanne emesse dalla precedente Corte di Appello, ossia 9 anni e due mesi per il frate (accusato di aver abusato per cinque volte della religiosa originaria di Barcellona Pozzo di Gotto) e 6 anni e due mesi per il suo segretario (accusato di aver abusato una sola volta della suora e di una giovane ospite dell’Oasi). Giusto un mese in meno a testa per l’intervenuta prescrizione del reato di violenza privata. 

A questo nuovo processo di Appello si è giunti dopo l’annullamento con rinvio – da parte della Suprema Corte di Cassazione – della prima sentenza di secondo grado (LEGGI LA NOTIZIA SULLA PRIMA SENTENZA DI APPELLO). Gli ermellini in particolare – era lo scorso 18 settembre – azzerarono i 9 anni e tre mesi di reclusione inflitti a padre Fedele e i 6 anni e tre mesi toccati a Gaudio per i presunti abusi sessuali commessi sulla suora siciliana. 

I nuovi giudici d’Appello sono stati richiamati a valutare – su insistenza della difesa – anche l’attendibilità della vittima sulla scorta delle carte prodotte dall’avvocato Eugenio Bisceglia in merito ad altre denunce presentate dalla suora a Roma per nuovi presunti episodi di violenza. Denunce, a carico di altre persone ritenute vicine a padre Fedele, che non hanno però portato a nuove incriminazioni. Da qui il nuovo processo di secondo grado. 

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