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Massimo Ciglio, dirigente della scuola di via Roma al centro delle polemiche

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«UNA risata li seppellirà». Per rispondere al sindaco Franz Caruso, che vorrebbe rimuoverlo dal suo incarico di dirigente, Massimo Ciglio, direttore della scuola elementare Lidia Plastina Pizzuti, prende in prestito, forse non a caso, un vecchio slogan molto in voga tra i circoli studenteschi degli anni ‘70. 

Serafico, imperturbabile, senza tentennamenti. Le recenti polemiche che hanno investito come un fiume in piena lui e la sua scuola sembrano non scalfirlo. Nonostante tutto, è deciso a mandare avanti la mobilitazione il preside. E scandisce a chiare lettere, ancora una volta, il mantra che lo guida dall’inizio della protesta: «Manifestare è stato un atto di disobbedienza civile dovuto, e me ne assumo la piena responsabilità». Il vespaio di critiche suscitato dai disegni affissi dai bambini sul cantiere di piazza Rodotà lo liquida in quattro e quattr’otto. Continuando a ripetere che, a dispetto di quanto affermato dal sindaco, le scritte sono state la libera espressione del pensiero dei suoi studenti.

Quanto alle lettere inviate dal primo cittadino agli Uffici scolastici regionale e provinciale perché prendano provvedimenti contro di lui (LEGGI), anche qui il verdetto è categorico: «Provo compassione nei confronti di atti di questo genere, che ricordano le relazioni che si facevano per mandare in galera i ragazzi nel ’77». Ancora gli anni Settanta, dunque. E sempre le manifestazioni studentesche.

Anche i genitori respingono in blocco le illazioni su possibili strumentalizzazioni dei cartelli affissi dai loro figli. «Chi dice che ci siamo noi dietro a questa faccenda sottovaluta i ragazzi, che sono svegli e dotati di un pensiero autonomo. Lo smantellamento della piazza li ha colpiti profondamente, come uno schiaffo in pieno volto» fanno muro compatti.

Il prossimo passo previsto è quello di un ricorso al Tar, secondo Ciglio ultima spiaggia per bloccare i lavori, o perlomeno rallentarli. Ma nell’attesa di ulteriori sviluppi, il dirigente continua a scagliare verso Palazzo dei Bruzi i suoi dardi al vetriolo: «Il ruolo della scuola è quello di insegnare ai bambini a ribellarsi alle ingiustizie. Che leggano un po’ di più don Milani».

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