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Antonio Marino con la maglia di Prendocasa Cosenza

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COSENZA – Una lunga e dolorosa lettera d’addio ad Antonio Marino, l’uomo scomparso ieri sera in seguito a un incidente nel centro storico di Cosenza (LEGGI), è stata diffusa sui social dal comitato Prendocasa.

Marino era entrato nel cuore dei ragazzi e delle ragazze del comitato, una tra le realtà sociali e politiche più attive del territorio, soprattutto sulle tematiche del diritto all’abitare.

«Ieri sera a causa di un incidente ci ha lasciato Tonino ‘U partigiano. Uno di noi. In queste ore, insieme a lui, avremmo dovuto percorrere lo stivale – raccontano – come tante volte è accaduto in questi anni, in direzione Roma, per partecipare al corteo nazionale per il diritto all’abitare. Invece siamo qui, impegnati nell’impossibile compito di trovare le parole giuste per omaggiare un compagno e un fratello».

«Ogni aggettivo speso sarà riduttivo – proseguono – Tanto è l’affetto nei suoi confronti, tanto è il dolore di queste ore. Con Tonino negli ultimi dieci anni abbiamo vissuto fianco a fianco. Abbiamo condiviso il sonno e mille battaglie. “Uniti nella gioia e nel dolore”, come cantano i fratelli di Cosenza vecchia, il quartiere nel quale è nato e cresciuto».

Per Prendocasa Marino era «una presenza discreta quanto costante e fondamentale. Nei momenti più duri e difficili non c’è stato mai bisogno di voltare le spalle per cercarlo, lui era lì. In prima linea. Sempre. Non poteva esistere un soprannome per lui più calzante, partigiano. Si era avvicinato in punta di piedi alla lotta per il diritto all’abitare. Occupazione dopo occupazione, corteo dopo corteo ne è diventato, in breve tempo, una colonna portante. Presenza irrinunciabile. Per lui che aveva vissuto sulla propria pelle, in strada, una delle stagioni più difficili della nostra città, l’esperienza di Prendocasa rappresentava il riscatto. Ne era fiero. L’amore che nutriva verso i compagni e le compagne era immenso, è immenso».

«Da oggi Cosenza è più povera – concludono – e noi tutti più soli. A queste righe ne seguiranno altre, glielo dobbiamo. Grazie Partigià, ci hai insegnato tanto. Per sempre con noi, fratello e compagno nostro».

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