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MENDICINO (COSENZA) – Viaggi tranquillo a bordo del tuo veicolo e, all’improvviso, un altro mezzo proveniente dalla direzione opposta, invade la tua corsia di marcia. L’incubo peggiore per ogni gli automobilisti è diventato realtà nel caso della povera Simona Ester Colonese, 47 anni da Mendicino, deceduta a seguito di un incidente stradale avvenuto poco prima dell’una di notte in via Acheruntia.

Con lei, nell’abitacolo, c’era anche la figlia diciottenne che, ricoverata in ospedale, non è in pericolo di vita. Illeso, invece, il conducente dell’altra auto, un sottufficiale dell’Esercito di 38 anni sul quale pende ora l’accusa di omicidio stradale. In un primo momento, infatti, è stato arrestato dai carabinieri e posto ai domiciliari, ma la sua detenzione è durata pochissimo dato che la Procura lo ha rimesso in libertà dopo qualche ora. È stato sempre lui a illustrare nell’immediatezza la dinamica della tragedia ai militari dell’Arma.

A loro ha raccontato di come la sua auto, una Fiat 600, sia sbandata in curva proprio nel momento in cui dalla direzione opposta sopraggiungeva la Matiz con a bordo madre e figlia. L’impatto, frontale e violentissimo, è stato inevitabile e ad avere la peggio sono state proprio le due donne.

Il primo a prestar loro soccorso è stato lo stesso sottufficiale, che ha allertato subito i soccorritori attendendo il loro arrivo sul posto. Purtroppo, per la sfortunata Colonese, non c’è stato nulla da fare. Proprio il contegno da lui tenuto nelle fasi più drammatiche dell’evento ha convinto il pm di turno a non richiedere per lui alcuna misura cautelare, disinnescando per ora un dato potenzialmente incriminante: l’uomo, infatti, aveva nel sangue un livello di alcol superiore al limite fissato dalla legge. Quanto superiore, ancora non è dato saperlo, ma è solo uno degli aspetti sui quali dovranno fare chiarezza le indagini.

Gli altri rimandano in modo più diretto alla dinamica dell’incidente, la velocità dei due veicoli e le cause per cui la Fiat 600 ha perso aderenza con il manto stradale finendo per invadere la corsia opposta. Oltre alle auto coinvolte, sono stati posti sotto sequestro anche i cellulari, sia della vittima che dell’indagato, al fine di escludere che possano avere avuto un ruolo nella tragica notte mendicinese. Nelle prossime ore si terrà in tribunale l’udienza di convalida dell’arresto alla quale, però, la Procura ha già annunciato di non voler presenziare.

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