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Il luogo dell'agguato

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TORTORA (COSENZA) – La situazione si complica: le indagini dei carabinieri, da oggi in poi, saranno per omicidio e non più per tentato omicidio. È morto Francesco Prisco, il giovane di 32 anni, vittima di un agguato in strada, in via Ruggero Pucci, a Tortora, nella notte dello scorso 17 febbraio (LEGGI).

Il giovane era stato bersaglio di colpi di fucile che lo avevano colpito ad un braccio e alle gambe. I soccorritori hanno trasportato all’Annunziata di Cosenza. Nei giorni successivi le condizioni si sono aggravate al punto da far temere per la morte. Prisco è deceduto nella prime ore di questa mattina, dopo dieci giorni dall’agguato. Chissà se in quella stanza di ospedale è riuscito a fornire indicazioni agli investigatori che adesso dovranno necessariamente chiudere il cerchio su un omicidio che ha tutte le forme di un agguato teso alla persona, un avvertimento.

Intanto, il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, a nome di tutta la cittadinanza e dell’amministrazione comunale, ha inviato le condoglianze ai familiari. “Una tragedia per Tortora – ha detto Antonio Iorio – che ci impone una lunga riflessione sui tempi che stiamo vivendo. Siamo addolorati e affranti. Dobbiamo scendere in campo con tutte le nostre forze per aiutare i giovani, per ricominciare a costruire quel senso di comunità che da troppo tempo manca. Questo va fatto da subito, così come c’è bisogno di un intervento deciso dello Stato su questo territorio che oggi si ritrova a piangere lacrime amare”.

L’omicidio di via Pucci in cui è morto Francesco Prisco, potrebbe inquadrarsi in fatti che potrebbero avere a che fare con il mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti. Questo era emerso sin dal giorno dopo, quando i carabinieri avevano avviato le indagini ed avevano focalizzato l’attenzione su questo aspetto, non tralasciando, comunque, altre ipotesi.

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