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Il centro vaccinale a Cerisano

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COSENZA – La campagna di vaccinazione in Calabria procede a rilento. Nonostante i ripetuti annunci della Regione restiamo agli ultimi posti in Italia. Una situazione doppiamente preoccupante perché in questo modo non solo si tarda ad avere l’immunità di gregge, ma si rischia di prestare il fianco alle inefficienze dello Stato centrale che potrebbe ad un certo punto rallentare i rifornimenti visto la lentezza con cui i vaccini vengono inoculati.

Purtroppo i segnali in questo senso non mancano. È preoccupante lettera che il direttore del Dipartimento di Prevenzione e Igiene pubblica dell’Asp di Cosenza, Mario Marino, scrive al commissario straordinario dell’azienda cosentina, Vincenzo La Regina. Nella missiva Marino esprime, senza troppi giri di parole, «preoccupazione per l’insufficiente disponibilità di vaccino anti Covid, attesa la necessità di ultimare la prima fase del piano vaccinale relativa agli over 80 e ai soggetti vulnerabili che prevede la somministrazione del vaccino in due dosi, la seconda delle quali a distanza di 21 giorni dalla prima».

E veniamo ai numeri che Marino snocciola nella sua lettera. In provincia di Cosenza gli over 80 ammontano a 50.140 unità. Questo significa che per completare la prima fase secondo i calcoli del responsabile servirebbero fra le 11.700 e 14.040 dosi settimanali. Al momento la situazione – continua Marino (la lettera è del 12 marzo scorso) – bisogna completare il ciclo vaccinale a circa 21.000 cittadini e somministrare la seconda dose a 24.000. Numeri impietosi che dicono come stia procedendo a rilento la campagna vaccinale. Ma oltre a questo c’è il problema dell’approvvigionamento che si presenta davvero drammatico. Marino dice infatti che la consegna settimanale del vaccino Pfizer è 5.850 dosi «bastevoli in questo momento a garantire i richiami per i prossimi venti giorni».

Ancora peggio va col vaccino Moderna per il quale «non si registrano consegne in provincia di Cosenza da oltre un mese e le 4900 dosi consegnate sono state tutte somministrate». Una situazione quindi complicatissima sulla quale bisognerebbe intervenire urgentemente. Ricordiamo che la filiera dei vaccini parte dalle Asp che fanno richiesta alla Protezione civile regionale, questa fa domanda al Governo che assegna i lotti dei vaccini. Dalla Regione le dosi vengono trasferite alle Asp che poi le distribuiscono ai vari comuni. Con quali criteri, almeno in provincia di Cosenza, non è ancora chiaro. Ci sono comuni che hanno già terminato la vaccinazione degli over 80 e altri che non hanno nemmeno iniziato. Chiaro che in un filiera così lunga i rischi che qualcosa vada storto sono elevati e soprattutto le responsabilità finiscono per annacquarsi.

«La situazione è davvero grave – dice l’ex Governatore Mario Oliverio – manca il piano anti Covid e anche quello vaccinale. La situazione è talmente confusa che il Governo, attraverso il neo commissario generale Figliuolo, ha dovuto inviare una task force per affiancare la Regione. Bisogna a questo punto assumere altre iniziative concrete mettendo in campo tutte le professionalità in materia sanitaria che esistono sul territorio e che sono moltissime. L’esperienza virtuosa di alcuni comuni ci dice che si può fare, ma serve uno scatto di reni da parte di tutte le istituzioni preposte per mettere la Calabria alla velocità giusta nella lotta contro la pandemia». Prima però servirebbero i vaccini.

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