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L'ospedale civile dell'Annunziata di Cosenza

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All’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza scoppia una vera e propria emergenza in sala operatoria con infermieri ridotti all’osso. In quattordici su ventisette strumentisti hanno chiesto di essere trasferiti


QUATTORDICI infermieri strumentisti, su 27, “loro malgrado”, hanno chiesto il trasferimento dalla Sala Operatoria dell’Ospedale Annunziata di Cosenza ad altre unità operative. Lasciando il reparto sguarnito e in estrema difficoltà. Parte da questo allarmante dato la nota a firma del segretario Generale CGIL Cosenza, Massimiliano Ianni e del segretario Generale FP CGIL Cosenza, Alessandro Iuliano. Nota in cui denunciano la mancata applicazione da parte dell’Azienda sanitaria di una serie di disposizioni e di una Sanità sempre più “insostenibile”.

La Camera del Lavoro e la Fp Cgil di Cosenza tornano, quindi, a denunciare le gravi criticità segnalate dagli infermieri della Sala Operatoria dell’Ospedale Annunziata di Cosenza. Criticità dovute in parte a un organico infermieristico ridotto all’osso e in parte a un clima interno deteriorato a causa di una gestione organizzativa, a dir poco rivedibile, che richiede interventi immediati e urgenti onde evitare conseguenze ancora più gravi.

EMERGENZA OPERATORIA ALL’ANNUNZIATA: LA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO DEGLI INFERMIERI

«È di qualche giorno fa la notizia del trasferimento di uno dei 14 professionisti strumentisti, mentre altri attendono di essere mobilitati in altre Unità operative – si legge nella nota – la carenza di personale porta al reclutamento di personale esterno alla Sala Operatoria, che, qualora non abbia una preparazione adeguata, non potrà garantire gli standards previsti per il paziente e per i colleghi in turno all’interno delle sale, aggravando di conseguenza il lavoro del personale presente e, soprattutto, garantendo un livello di qualità e di sicurezza inferiore rispetto a quello che si ottiene con il personale interno. Una situazione che, con l’arrivo dell’estate e i turni di ferie, diventerà insostenibile».

Le richieste di trasferimento appaiono al sindacato come un chiaro segnale al Commissario, Vitaliano De Salazar, e al Capo Dipartimento Sitra, Carla Catania. Denunciano un’insostenibile situazione lavorativa in un clima deteriorato da continui scontri da parte di chi li gestisce, mettendo così a rischio l’operato del professionista e, soprattutto, l’assistenza diretta al paziente.
Dalla Cgil ricordano poi tutta una serie di notizie sulla situazione delle sale operatorie all’Annunziata, dalle sale infette (quando fu trovata una mosca in sala operatoria) al personale che vi accede all’interno senza giusta vestizione, sugli eventi avversi (la garza dimenticata in addome e paziente rioperato in urgenza che il Commissario avrebbe definito un evento accadibile e ripetibile nonché normale), la cui causa, sostengono i sindacati, è da imputare alla carenza di personale.

SERVONO CHIARIMENTI URGENTI DA PARTE DEL MANAGEMENT

Con una nota dello scorso 23 aprile a firma della FP Cgil, il sindacato ha chiesto chiarimenti sia al Commissario e sia al Sitra sui criteri utilizzati nell’individuazione del personale oggetto di trasferimento nel rispetto del regolamento in materia di mobilità interna; si è chiesto, altresì, di mettere in atto quanto necessario per tutelare la sicurezza del personale in servizio.

«Come Camera del Lavoro e Fp Cgil siamo fortemente preoccupati per la tenuta dell’intero sistema sanitario – concludono dal sindacato -. A partire dall’integrità psicofisica di lavoratrici e lavoratori che sono di nuovo chiamati a far fronte a carenze di organico in un clima gestionale che mal si sposa con un ambiente critico quale quello delle sale operatorie. Chiediamo che venga garantita per le cittadine e i cittadini la loro sicurezza, la qualità dei servizi e il diritto alla salute costituzionalmente garantito. Chiediamo immediate soluzioni perché in tale situazione non è possibile assicurare la normale attività assistenziale. Auspichiamo un miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti e una maggiore tutela dei cittadini ricoverati. In particolare, sottolineiamo la necessità di un intervento risolutivo da parte delle autorità competenti per porre fine alla situazione di stallo che perdura da troppo tempo».

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