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La sede della Abramo Customer Care

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Il rischio di perdere il lavoro ha messo in agitazione i lavoratori della Abramo Customer Care che hanno iniziato una protesta sostenuta dai sindacati

MONTALTO UFFUGO – Un Natale infausto e colmo di preoccupazioni attende quasi cinquecento lavoratori della Abramo Customer Care afferenti alle sedi di Catanzaro, Crotone, Palermo e Montalto Uffugo in conseguenza della perdita della commessa TIM. Di questi, circa duecentocinquanta sono lavoratrici e lavoratori della sede montaltese che hanno inscenato un sit-in di protesta per difendere il proprio posto di lavoro, un’iniziativa intrapresa di concerto tra i lavoratori e gli Rsu e le sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Uil Telecomunicazioni.

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Per Tim non sarebbe più necessaria l’assistenza tecnica fornita dalle maestranze di Abramo customer care la quale, ricordiamo, è sotto procedura fallimentare.
L’eventualità rappresenta un vero e proprio colpo di grazia per l’azienda e per i suoi dipendenti, così come hanno ribadito i sindacati durante questi giorni concitati. «È inaccettabile che sia elusa la clausola sociale e che a farlo sia la più grande azienda del settore» – sostengono le sigle sindacali coinvolte.
I 493 addetti hanno proclamato lo stato di agitazione dal primo gennaio 2024. Saranno collocati in cassa integrazione a zero ore, uno strumento che prevede la sospensione integrale dei dipendenti senza l’obbligo di svolgere le prestazioni di lavoro.

ABRAMO, PREVISTA UNA LUNGA PROTESTA DEI LAVORATORI

La battaglia partita ieri da Montalto Uffugo promette di essere lunga e serrata, in quanto i lavoratori hanno deciso di rimanere a braccia conserte ed oggi le proteste proseguiranno in piazza 11 settembre a Cosenza, dinanzi alla Prefettura. Una seconda mobilitazione è prevista oggi a Settingiano dalle 10 alle 13, davanti la sede della Abramo. Il presidio è sostenuto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. Altra partita quella della sede Crotonese, che ha annunciato una mobilitazione a lungo termine che dovrebbe culminare la notte del concertone Rai di Capodanno.

I sindacati, dal canto loro, hanno chiesto un incontro urgente al ministero del Lavoro e si sono rivolti anche al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ed all’assessore Giovanni Calabrese. I sindacati, inoltre, premettendo che Tim è una società a partecipazione pubblica, di fatto comportandosi così andrebbe a condizionare un bando indetto dai commissari che si occupano della vendita dell’azienda Abramo customer care, commissari che sono espressione dello Stato. Una sorta di corto circuito semi-pubblico in quanto in Tim c’è una partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti. Togliendo la commessa ad Abramo, dunque, si andrebbe a svalutare l’azienda calabrese rendendo inutile il bando pubblico per la sua vendita che ha scadenza il 15 gennaio.

Una situazione complicata che porterebbe non soltanto il sito di Montalto Uffugo alla chiusura definitiva con una ricaduta socio-economica imprevedibile. A Montalto Lo sa bene il sindaco Pietro Caracciolo, che in un messaggio ai propri concittadini ha voluto ricordare la vicenda che coinvolge tantissimi cittadini montaltesi che lavorano nel sito produttivo di Pianette: «Speriamo che Tim possa rivedere la sua decisione» – ha detto il sindaco Pietro Caracciolo, augurandosi che la questione possa risolversi per il meglio per tutti i dipendenti.

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