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Un momento della protesta dello scorso febbraio al "Valentini-Majorana" di Castrolibero

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di Francesco Gaudio – padre, docente di storia e filosofia, militante di Rifondazione Comunista e della FLC-CGIL, cittadino della Repubblica Italiana

Leggo una nota dei legali della dirigente del “Valentini-Majorana” di Castrolibero (LEGGI), che rendono nota la comunicazione dell’Ufficio Scolastico Regionale dove si legge che la dirigente “non è mai stata sottoposta a procedimenti disciplinari né mai ricevuto rilievi in relazione al suo operato”. Per cui, oltre a esibirsi in attacchi contro tutti i presunti “beceri detrattori” (alcuni sindacalisti, alcune forze politiche, alcuni rappresentanti di Istituzioni, alcuni “giovani che inventano di sana pianta”), minacciano procedimenti contro chi continuerà a parlare della vicenda.

Siccome da padre, da docente della Scuola della Repubblica, da persona impegnata nella politica e nel sindacato, non mi piacciono i bavagli (e, a dirla tutta, neppure chi prova a imporli), esprimerò come sempre e liberamente il mio pensiero.

Della vicenda esistono due versioni. Una di alcune studentesse (che hanno avuto il coraggio e la determinazione di affermare la loro verità davanti a tutti i media nazionali), una ben diversa della dirigente. Così come esistono versioni diverse anche su un altro episodio, quello del ragazzo pestato a sangue davanti ai cancelli della scuola e finito in serie condizioni in ospedale.

Io credo alle studentesse e credo alla famiglia del ragazzo. Non conosco nella mia esperienza né ragazze e ragazzi “che inventano di sana pianta” fatti, né famiglie che fanno questo dopo un fatto grave accaduto ad un figlio. Conosco se mai tante situazioni in cui per timore, per acquiescenza o per altro si preferisce, soprattutto nella nostra terra, il tacere.

Per questo, altro che “giorni bui”: l’occupazione studentesca di quella scuola è stata a mio avviso un atto di enorme assunzione di responsabilità e di impegno da parte di una generazione che troppo spesso viene abituata ad obbedir tacendo e non alla fondamentale espressione di autonomia e di critica. Persino di legittima ribellione, quando la necessità lo impone.

Io credo alle studentesse. E non mi possono obbligare a cambiar parere né gli ispettori ministeriali (la cui funzione è solo interna all’Amministrazione Scolastica) né tantomeno i legali della dirigente. Almeno fino a quando in Italia rimarranno vigenti la Democrazia e i Diritti sanciti dalla Costituzione nata dalla Resistenza, ciascuno potrà esprimere liberamente il proprio pensiero.

Ho già dato mandato agli stimati avvocati Maurizio Nucci e Rossella Barberio per quanto di loro relativa competenza a rappresentarmi ovunque i legali della dirigente del “Valentini-Majorana” intendano arrivare.

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