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Nicola Morra

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ROMA – “Ho dovuto prendere atto che le modalità di prenotazione non sono efficaci soprattutto per chi, magari anziano, non ha dimestichezza con internet ed i siti-web”.

Così Nicola Morra, in un comunicato, in cui chiarisce la sua posizione a seguito dell’ispezione nell’Asp di Cosenza in viale degli Alimena per fare un controllo (dal quale sono venute fuori molte polemiche, LEGGI), “esattamente come ho fatto ad ottobre scorso – ricorda Morra – sempre nei locali di Serra Spiga e nei sette giorni addietro quando ho incontrato il Commissario dell’Asp di Cosenza per offrire la mia disponibilità nel sostenere l’azione vaccinale”.

“Mi farebbe piacere – scrive il senatore M5S e presidente della Commissione parlamentare Antimafia – che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri e secondo altri, dei miei genitori. Purtroppo i miei genitori e mio suocero sono venuti a mancare tempo fa, mentre mia suocera si è già vaccinata quindici giorni addietro poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio”.

Morra dice di essere andato nei locali dell’Asp di Serra Spiga e di aver incontrato il responsabile della centrale operativa territoriale Mario Marino “che ho messo telefonicamente in contatto con il sottosegretario Pierpaolo Sileri, con Giuseppe Longo, commissario regionale alla sanità, e con Vincenzo La Regina commissario dell’Asp cosentina al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria”.

Un’ispezione nata dopo “segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano – specifica ancora Morra – se il presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti e lo dicono i numeri. Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d’assistenza sanitaria in un’azienda sanitaria provinciale con circa un miliardo di debiti”.

“L’ispezione eseguita sabato – conclude Morra – è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza”.

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