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I medici cubani arrivati nel 2020 per l’emergenza Covid

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COSENZA – Al posto dei 500 medici cubani ci sono alternative più economiche della stessa portata. Questo mentre ci si interroga ancora sulla trasparenza dell’operazione Occhiuto. In mezzo c’è anche un “mistero”: quello della concertazione con il ministero della Salute confermata dal commissario e smentita dalla deputata Enza Bruno Bossio, che anzi rimarca come «il ministero si è detto estraneo e ha chiesto chiarimenti, mentre il ministero del Lavoro ha dato delle referenze non completamente positive».

La conferenza stampa di ieri organizzata dal Pd (c’erano il candidato Dem all’uninominale Vittorio Pecoraro, il consigliere comunale Giuseppe Ciacco, il consigliere Francesco Alimena, la deputata Enza Bruno Bossio e il responsabile Pd Sanità per il Mezzogiorno Carlo Guccione) ha rimarcato quanto ribadito anche nel vortice di polemiche degli ultimi giorni.

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Il nodo è proprio sulle agenzie interinali, che in Italia ci sono e sono largamente utilizzate proprio nelle grandi realtà del Nord. Lo scorso anno i servizi sono stati richiesti anche all’Annunziata di Cosenza per ammortizzare la crisi del pronto soccorso. Carlo Guccione tira fuori una disposizione dell’Asl di Ferrara che dimostra anche come si possa contenere la spesa rispetto alla “mossa caraibica”. Novanta ero all’ora per gli specializzati, vale a dire 1080 euro per 12 ore, 70 per i non specializzati per un totale di 840 euro per un turno di dodici ore. «Ho salutato positivamente – dice Guccione – la nomina di Occhiuto a commissario, però in questi nove mesi non mi pare che in sanità siano stati fatti passi in avanti. Il tentativo di assumere i medici cubani non credo sia la soluzione al persistere della mancanza di medici che ad oggi ha comportato accorpamento di reparti. Un esempio: l’Annunziata su 705 posti letto ne ha attivi solo 500 che non possono essere attivati per spazio e personale».

Nelle ragioni dell’accordo viene evidenziato come «nei primi sei mesi 2022 aumento esponenziale di migranti, ma Occhiuto cita anche la sentenza Corte costituzionale 168 del 2021 che dice che non vengono garantiti i Lea, cosa che in Calabria non viene garantita dal 2009. E poi ci sono le Asp, tutte, che hanno approvato da tempo i piani di fabbisogno. «Si dovevano fare migliaia di assunzioni a tempo indeterminato. Lo stesso tavolo Adduce ha intimato di espletare le procedure di assunzione, e invece nel 2020 le risorse spese per le assunzioni sono diminuite. Abbiamo bisogno anche di sapere l’utilizzo degli specializzandi, vogliamo i dati. Altra questione è capire come mai non si è fatto come nel resto d’Italia dove emanati avvisi pubblici che hanno permesso superare la crisi. Siamo in tempo ed è più rapido. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il ministro della Salute che è stato chiamato in causa da Occhiuto. Il ministero ci deve dire se l’accordo è stato fatto in collaborazione, quali sono i tempi e se è compatibile con le norme italiane».

Sul tema ingrana anche Bruno Bossio. È una «convenzione al limite della legge non efficace dal punto di vista dei risultati che sbandiera. È una convenzione con una agenzia interinale che prende dei medici cubani, non con il governo di Cuba. Chi è, che garanzie dà e che rapporto c’è tra i governi è tutto da scoprire. È una operazione poco trasparente e viene giocata sulla salute dei cittadini». Anche io quando nominato Occhiuto sono stata contenta, avevamo anche lavorato sul decreto Calabria 2. Poi arriva questa scelta ferragostana proprio in mezzo alle elezioni. Occhiuto spaccia questa cosa come un modo per salvare vite umane. Non possiamo usare il dolore delle persone anche se appoggiamo Occhiuto in tutte le iniziative serie per riorganizzare la sanità». Ciacco ha sottolineato i limiti tecnici, come anticipato in una nota sul Quotidiano. «Per questo provvedimento è stata letteralmente saccheggiata la legge Biagi. Occhiuto fa come Salvini al Papeete quando chiedeva “pieni poteri”.

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«Il decreto del 24 marzo ha dichiarato cessato stato emergenza. Lo scudo del governatore non è attivo da cinque mesi, fino al 31 dicembre è consentita soltanto la deroga in materia riconoscimento delle qualifiche sanitarie, nessuna deroga sulle modalità vincolanti. Qua si parla di «assunzioni per chiamata diretta fuori da ogni limite di legge. Alla Regione Calabria ogni mese ogni medico costerà 12mila euro, in tre anni oltre 200 milioni di euro. Ci sono dunque dati palesemente mistificatori, tant’è che occhiuto sta facendo clamorosamente retromarcia. Ad agosto tutte le procedure erano andate deserte, ma il presidente omette di dire i concorsi di Neonatologia e Radiologia si sono chiusi».

E anche sui tempi dei concorsi «il governatore ha responsabilità diretta. La durata media delle procedure in Calabria è di 20 mesi, al nord 5 mesi. Anche la vicenda specializzandi va esaminata. Il 17 agosto occhiuto afferma che nessun medico può essere assunto perché l’Umg non rilascia il nulla osta, subito dopo risponde all’Anaao dicendo che degli oltre 500 solo pochi di loro potrebbero entrare negli ospedali. È una squallida manovra elettoralistica che richiede mobilitazioni». Pecoraro segue la linea: «In pratica la risposta della Regione ad un problema strutturale permanente è quella di creare nuovo precariato. E non si va a costruire alcuna esperienza anche umana».

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