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di ROSITA GANGI

UNA nuova stella calabrese arriva nel firmamento della guida Michelin. L’edizione 2014 della “guida rossa”, alla vigilia dei suoi 60 anni, ha inserito tra i locali al top il ristorante di Antonio Abbruzzino, guidato dall’omonimo chef, a Catanzaro. Antonio Abbruzzino, nativo di San Giovanni in Fiore, già a 14 anni scopre il suo amore per la cucina, che lo spinge a partire, “mosso – si legge in una sua nota biografica – dalla forza irrefrenabile di conoscere il mondo e di fare esperienze nell cucine dei migliori ristoranti, misurandosi ogni giorno con tradizioni gastronomiche e palati diversi. Di città in città, di cucina in cucina, comincia a sentire forte dentro di se, che è la Calabria la terra in cui deve tornare per mettere a frutto le esperienze maturate. La Calabria rappresentava per lui un amore da riconquistare e una sfida da superare”. 

Lo chef, che oggi opera a Catanzaro, ai fornelli è affiancato dal figlio Luca, giovanissimo ma già pluripremiato. Con Abbruzzino, salgono a quattro le tavole stellate della regione, secondo la classifica redatta dalla prestigiosa guida Michelin 2014: si conferma infatti la stella delle posizioni di Dattilo di Strongoli, Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica e l’Approdo di Vibo Valentia. L’elenco vede presenti, tra i ristoranti recensiti in Calabria, anche il ristorante Barbieri di Altomonte, l’Aquila-Edelweiss di Camigliatello Silano, il Convito di Sangineto Lido, la Taverna Kerkira di Bagnara Calabra, La Vecchia Hosteria di Siderno, Frammichè di Mesiano di Filandari e Il Normanno di Mileto che conquistano il logo di “Bib gourmand’’, con il simbolo dell’omino Michelin che si lecca i baffi, e che indica quegli esercizi che propongono una cucina di qualità a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 30 euro (35 nei capoluoghi e nelle località turistiche importanti). E se la Guida Michelin mostra di gradire i piatti degli chef nostrani, è apparsa più avara verso la Calabria, invece, la Guida del Gambero rosso 2014 che quest’anno non ha tributato nessuna forchetta ai ristoratori della nostra regione. 
Unica segnalazione presente nella Guida, quella dedicata ai “primi posti” regionali, ovvero locali dove si può gustare un ottimo piatto ma non abbastanza d’eccellenza da meritare la medaglia, o meglio la forchetta d’oro. Si tratta di Dattoli a Strongoli (86 punti), La tavernetta a Spezzano Sila (83), L’Approdo a Vibo Valentia (82), Taverna Kerkira a Bagnara Calabra, La locanda di Alia a Castrovillari e Da Ercole a Crotone a parimerito con 80 punti, De Gustibus a Palmi con 79 e Gambero rosso a Marina di Gioiosa Jonica con 78. 
Diversa la valutazione della guida dell’Espresso I ristoranti d’Italia 2014. I voti della Guida sono espressi in ventesimi e accompagnati, per i ristoranti migliori, dal simbolo dei cappelli. I cappelli, da uno a tre, accompagnano le votazioni più alte: da 15 a 16 “un cappello”, cucina buona, interessante. Da 16,5 17,5 “due cappelli”, cucina molto buona. Da 18 a 20 “tre cappelli”, l’eccellenza. Sfogliando la nuova edizione si trovano 11 luoghi di qualità, con un bel cappello in testa per la Locanda di Alia a Castrovillari e il ristorante Dattilo a Strongoli, parimerito a 15,5 punti. Senza cappello ma segnalati per un buon punteggio anche la Taverna Kerkira a Bagnara Calabra, La Tavernetta a Camigliatello, Antonio Abbruzzino a Catanzaro, L’Approdo a Vibo Marina con 15 punti, Da Ercole a Crotone e il Gambero Rosso a Marina di Gioiosa Jonica con 14,5 punti, Pietramare a Isola Capo Rizzuto, De Gustibus a Palmi e Osteria lo Sciamano a Soverato con 14. La Calabria, dunque, conta sulle punta delle dita le segnalazioni delle più autorevoli guide gastronomiche, Michelin, Gambero Rosso, l’Espresso. Ma in molte delle cucine segnalate tra le star nazionali, lavorano fior di chef calabresi. Come nel caso di Vissani, ad esempio, il cui primo chef è un eccellente cuoco originario di Castrolibero, in provincia di Cosenza, Mario Alò, in cucina con lo chef da oltre vent’anni. A dimostrazione che l’eccellenza della Calabria a tavola non si assapora solo all’interno confini regionali.
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