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Storie di chi resta e scommette sulle professioni del futuro. Come Wlady Nigro, ideatore della pagina “Calabria Food Porn”

COSENZA – «Il lavoro non c’è? Allora si inventa. Io l’ho fatto e guarda ora». Ora Wlady Nigro, cosentino, classe 1986, ha, oltre a una società tutta sua, anche 59mila follower su Instagram, 34mila su TikTok e altri 28mila su Facebook. Ideatore della pagina “Calabria Food Porn” – che fa conoscere a calabresi e non il territorio “nostrano” attraverso gusti e sapori – Nigro è riuscito a trasformare una passione in una vera e propria professione.

«Ho frequentato la scuola alberghiera, ho lavorato lontano dalla Calabria per molto tempo: nelle strutture ricettive del Paese ho fatto finanche il portiere. Poi – dice – una volta iscritto al corso di Scienze turistiche all’Università, a Rende, mi si è come accesa una lampadina, rendendomi conto che i calabresi stessi non conoscessero la loro terra. Quindi mi sono detto: perché non raccontarla, la Calabria, in maniera informale? Da qui è nato tutto».

Ed era solo il 2017: oggi il viaggio enogastronomico di Nigro procede a gonfie vele. «Vado nei posti e li racconto attraverso il cibo, tramite le innovazioni culinarie – spiega – Il video dalle maggiori visualizzazioni? Di certo quello sullo ‘Ndujatttone, un panettone alla ‘Nduja di Caulonia, che ha raggiunto 3milioni e mezzo di persone. A seguirmi è gente di tutta Italia, anche residenti all’estero, tra cui, per esempio – chiosa – i calabresi emigrati che vogliono riassaporare, per l’appunto attraverso le ricette della tradizione, le proprie origini».

Dietro ai video e ai post di Wlady Nigro c’è, poi, un gran lavoro. «Man mano ho imparato a girare i video, a fare buon utilizzo dei social network. Solo con la selezione e la qualità sono e siamo (oggi mi avvalgo di diversi collaboratori) cresciuti – afferma – Ci siamo fatti così notare da essere stati chiamati nel 2020 anche al Festival del cinema di Venezia, per raccontare la Calabria del cibo al Lido, e, ancora, l’anno scorso, alla festa dei calabresi in Canada, a Toronto».

Una storia, dunque, al contrario quella di Nigro, tornato in Calabria per restare e darsi un’opportunità. «Ma anche – prosegue – per fare qualcosa per la mia terra: credo, infatti, che qui si possa davvero creare un movimento turistico ed enogastronomico, in grado di richiamare gente da ovunque e in ogni stagione. Nelle altre regioni tutto questo succede facilmente, perché qui è così difficile?».

Domanda che, tra l’altro, Nigro ha posto anche all’assessore regionale Gianluca Gallo e al parlamentare Fausto Orsomarso, quando quest’ultimo ricopriva il ruolo di assessore regionale con delega al Turismo. «Agli amministratori – racconta Nigro – ho parlato del fatto che in Calabria manchi una vera e propria comunicazione, capace di attirare turisti e visitatori, di raccontare veramente il territorio. Ma – aggiunge – credo che alla politica interessi altro. È un vero peccato che figure come il digital creator ancora non vengano pienamente comprese. I nostri risultati, però, parlano da soli».

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