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Marco Lillo con le sorelle Pilliu e Pif

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COSENZA – Il giornalista e scrittore Marco Lillo sarà domani sera sul lungomare di Schiavonea (Corigliano-Rossano) per presentare il suo nuovo libro – già ai primi posti delle classifiche dei testi più venduti in Italia – scritto insieme a Pif.

Si tratta di “Io posso. Due donne sole contro la mafia” edito da Feltrinelli. L’autore sarà alle 21.30 al Movida Story per un appuntamento da non perdere, nell’ambito della quarta edizione della rassegna “Notturno Libri”, organizzata dall’associazione culturale “Legimus”. Il dibattito con Marco Lillo sarà moderato da Ermina Madeo, con la partecipazione di Franco Filareto.

In “Io posso” viene raccontata la storia di due sorelle, Maria Rosa e Savina Pilliu, che a Palermo finiscono al centro di una tenaglia terribile: da una parte c’è la mafia, dall’altra lo Stato. La mafia le perseguita, lo Stato non le considera vittime.

“Immaginate di tornare un giorno a casa vostra – spiegano gli autori – e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto. E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l’Agenzia delle entrate vi chieda il 3%. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo ‘più o meno’, perché in trent’anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi”.

Lillo e Pif devolveranno i diritti d’autore per permettere alle sorelle Pilliu di pagare la cartella esattoriale inviata lo scorso anno dall’Agenzia delle Entrate e si batteranno per fare avere loro lo status di vittime di mafia.

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